“La Regione Umbria avrà a disposizione, per il sostegno alle famiglie in difficoltà con gli affitti, ulteriori 2,5 milioni di euro. Questo stanziamento va ad aggiungersi a quello di 1.166.052,81 euro già assegnato e a quello di 1.511.834,48 stanziato dalla Regione, per un totale di circa 5,2 milioni di euro”. Lo rende noto l’assessore regionale alle politiche della casa, Enrico Melasecche, visto che con l’art. 29 del decreto Rilancio, per mitigare gli effetti economici derivanti dalla diffusione del contagio da COVID-19, il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, è stato incrementato a livello nazionale di ulteriori 140 milioni di euro per l’anno 2020.
Ciò comporta per l’Umbria un ulteriore disponibilità, di circa 2,5 milioni di euro, rispetto alla somma già stanziata. Il finanziamento totale che verrà posto a disposizione dei Comuni umbri è arrivato appunto a circa 5,2 milioni di euro. Su iniziativa dell’assessore Enrico Melasecche, proprio mercoledì scorso, la Giunta regionale aveva approvato criteri e modalità per la ripartizione e la concessione dei fondi allora disponibili.
“Con questa nuova ed ulteriore disponibilità finanziaria – ha dichiarato l’assessore -, possiamo dare una risposta importante e concreta a molte famiglie che si trovano in situazione di difficoltà”.
I Comuni umbri, entro il prossimo 15 giugno 2020, dovranno emanare i bandi necessari per la formazione delle graduatorie che consentiranno la concessione dei contributi previsti dal Fondo Nazionale per l’accesso alle abitazioni in locazione.
Questi contributi sono destinati a sostenere i nuclei familiari in affitto che si trovano in difficoltà economica (anche a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19) e che corrispondono canoni di locazione eccessivamente onerosi rispetto al reddito percepito.
L’assessore Melasecche ha poi ricordato che i Comuni devono utilizzare i fondi assegnati con procedura di urgenza e definire le graduatorie tra i beneficiari in possesso dei requisiti previsti dalla normativa sull’edilizia sociale: cittadinanza italiana o di un paese dell’Unione europea o extracomunitario in regola con le vigenti norme sull’immigrazione; residenza e/o attività lavorativa in Umbria; possesso di un regolare contratto di locazione registrato; titolarità di un qualsiasi reddito; non titolarità del diritto di proprietà su un alloggio adeguato alle esigenze del nucleo familiare.
“I Comuni dovranno ripartire la somma assegnata tra i beneficiari idonei – ha sottolineato l’assessore – predisponendo due graduatorie. Nella prima sono ricompresi coloro che percepiscono solo redditi da pensione o da lavoro dipendente il cui valore non superi quello di due pensioni minime INPS; nella seconda, invece, sono presi in considerazione i beneficiari con redditi che superano i predetti limiti.
“Il contributo massimo concedibile a ciascun nucleo familiare richiedente – ha concluso l’assessore Melasecche – ammonta ad € 3.000 per coloro che sono collocati nella prima graduatoria e ad € 2.300 per quelli ricompresi nella seconda graduatoria.
E’, inoltre, prevista la possibilità per il comune di introdurre eventuali ulteriori condizioni di disagio del nucleo familiare che consentiranno di innalzare il contributo massimo concedibile”.
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