E’ iniziata lunedì scorso la consegna a tutte le abitazioni di Calvi dell’Umbria la fettuccia di San Pancrazio insieme un’immagine del patrono del paese. L’iniziativa è dell’amministrazione comunale che, tramite la protezione civile, ha portato in ogni casa uno dei simboli della festa cittadina, celebrata quest’anno a porte chiuse per via del coronavirus. La festa di San Pancrazio si è conclusa giovedì 14 maggio nell’aula consiliare e, come da tradizione, il Gonfaloniere ha riconsegnato uno dei quattro stendardi al sindaco di Calvi dell’Umbria, Guido Grillini. Inneggiando al santo si è poi proseguito con il taglio della fettuccia bianca e rossa che addobba lo stendardo, andando così ad archiviare definitivamente l’edizione 2020 della festa patronale. Gli eventi sono stati seguiti dai cittadini in diretta streaming sulla pagina ufficiale facebook del Comune di Calvi.
“E’ stata una festa di San Pancrazio stranissima”, commenta Guido Grillini che aggiunge: “Quest’anno purtroppo a causa del coronavirus non si è svolta come noi avremmo voluto e come ci è stata tramandata da secoli, ma abbiamo comunque voluto onorare San Pancrazio con alcuni simboli fondamentali per ognuno di noi. Anche la cerimonia di chiusura con la riconsegna di uno dei quattro stendardi è uno di quei simboli essenziali per la condivisione della festa. Così come la distribuzione del piccolo nastro bianco e rosso che addobba lo stesso stendardo e che viene ritagliato e che ogni calvese ha nella sua casa o nella macchina. Sono simboli che rimarranno a memoria di questa festa diversa dal solito ma per certi aspetti molto più profondamente vissuta”. Il sindaco ringrazia le forze dell’ordine, la pro loco, la protezione civile, le persone che hanno contribuito fattivamente e con passione alla realizzazione degli eventi.
“Ringrazio anche i cittadini che hanno seguito con amore e devozione gli eventi in diretta e li hanno vissuti come se fossero stati presenti”, dice sempre Grillini. Gli eventi che si sono svolti in massima sicurezza sono stati: la preghiera del signorino e la vestizione dello stendardo, la santa messa con il vescovo Giuseppe Piemontese e la benedizione in piazza, la revisione dei confini, il battaglione, ed infine la riconsegna dello stendardo e il taglio della fettuccia.
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