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Anche la psiche si può ammalare di Covid, all’ospedale di Terni aumenta l’attività del servizio di psicologia per l’emergenza

Sindrome da stress post traumatico, stati di ansia nell’affrontare un sovraccarico di lavoro o di emotività nella gestione del contagio o della malattia,  semplice e comprensibile paura di fronte a un nemico sconosciuto e alla mancanza di prospettive certe, aggravata dall’isolamento sociale. Su tutto questo si stanno concentrando gli interventi del servizio di psicologia ospedaliera del Santa Maria di Terni che, a poco più di un mese dall’attivazione del Punto di ascolto telefonico per il Covid-19, fa un primo significativo bilancio, spiegando anche come si sono trasformate le modalità di svolgimento dell’attività. Il lavoro dell’equipe diretta dal dottor David Lazzari ha visto infatti, per effetto del Coronavirus, una trasformazione degli strumenti di lavoro, in particolare per l’uso di videochiamate che hanno sostituito la presenza fisica durante il colloquio.

Il servizio di psicologia è direttamente impegnato nel Piano aziendale per l’Emergenza Covid. “Infatti, l’impegno della direzione – aggiunge il dottor Stefano Bartoliè stato proprio quello di leggere l’emergenza Covid non soltanto in termini medico-sanitari ma nel dare una risposta globale che tuteli la salute psicologica dei pazienti e degli operatori”. E ciò comporta non soltanto l’attenzione di medici e infermieri per umanizzare l’assistenza dei pazienti Covid, ma anche un intervento psicologico professionale che, attraverso metodologie psicoterapeutiche specifiche per il trauma e l’emergenza, operi in termini di prevenzione del disturbo psicologico oltre che di cura.

La prima fase dell’emergenza prevedeva appunto che il servizio avesse cura di contattare  pazienti ricoverati e familiari, mentre contestualmente veniva attivata la linea telefonica dedicata al Covid cui numerose persone si sono rivolte di propria iniziativa: operatori sanitari, persone malate o in quarantena, familiari e anche semplici cittadini, persone che hanno bisogno di un aiuto psicologico in questo particolare momento e che fanno i conti con le paure, quelle sane, prima che diventino sintomatiche. “L’obiettivo del servizio di supporto psicologico per l’emergenza Covid, è la prevenzione della cosiddetta sindrome da stress post traumatico, – spiega la dottoressa Roberta Deciantis, dirigente del servizio – di qui la necessità di individuare quei segnali che possono essere predittori di difficoltà nella gestione delle condizioni psicologiche di fronte ad un rischio così elevato come quello che stiamo vivendo”.

I numeri danno una misura del lavoro finora svolto. Al di là delle numerose chiamate ricevute, al momento, oltre ad alcuni operatori sanitari, sono più di 40 i pazienti e familiari con i quali gli psicologi del servizio continuano ad intrattenere colloqui telefonici o in videochiamata. Una media di 6 colloqui al giorno per ognuno dei quattro psicologi impegnati in questa emergenza, per un totale di circa 500 colloqui con cadenza diversa in funzione delle necessità di ogni singolo utente. A questi interventi specifici si aggiungono le normali consulenze a reparto e le psicoterapie per i pazienti oncologici cui è dedicata una psicologa, che si sono mantenute sostanzialmente invariate.

Il Punto di ascolto psicologico Covid dell’ospedale di Terni è contattabile al numero 0744-205968 lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8.30 alle 14, martedì e giovedì dalle ore ore 8.30 alle 17.

Foto: TerniLife ©

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