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Ospedale di Terni “pulito” e pronto per la fase 2: completato screening a tutti i ricoverati, nuove misure di sicurezza

In meno di 48 ore l’Azienda ospedaliera di Terni ha completato lo screening sui pazienti ricoverati nei reparti non Covid, effettuando circa 300 tamponi da cui sono risultati complessivamente solo 6 casi positivi immediatamente isolati (dati già ricompresi negli ultimi due aggiornamenti resi noti dalla Regione Umbria). Da oggi, quindi, al di fuori dalle aree Covid, l’ospedale è “pulito” e si prepara alla fase 2 dell’emergenza con la certezza che sono negativi tutti gli operatori, anche quelli delle aree interessate alle ultime positività individuate,  e  tutti gli altri pazienti ricoverati che, proprio per ridurre al minimo il rischio di contagio, sono da sempre dotati quotidianamente di mascherine chirurgiche. I sei casi positivi individuati nel corso dello screening si riferiscono pazienti ricoverati in reparti di area medica, che sono stati immediatamente isolati e trasferiti nelle aree Covid, mentre veniva tempestivamente avvisata la Usl Umbria 2 per l’attivazione della sorveglianza sanitaria sui contatti all’esterno dell’ospedale.

“È ormai evidente – spiega il commissario straordinario Andrea Casciari – che il nuovo Coronavirus è diffuso anche tra la popolazione asintomatica ed estendere i tamponi per la ricerca del Covid-19 a tutti i pazienti asintomatici che accedono dal Pronto soccorso e a quelli già ricoverati nei vari reparti ci ha consentito e ci consentirà di individuare e isolare tempestivamente i casi positivi mettendo in sicurezza l’ospedale intero. In linea con le strategie regionali, riteniamo che questa operazione sia stata per noi  fondamentale in vista della fase 2 di questa emergenza, in cui torneremo a dare impulso all’attività assistenziale ordinaria e all’attività chirurgica programmata per dare risposte alle esigenze di tanti altri malati. Con questo screening a tappeto abbiamo trovato il punto zero da cui ripartire (zero positivi non isolati e zero nuovi contagi), con la certezza che nessun paziente positivo si trovi al di fuori delle aree Covid e senza il rischio che il virus entri in ospedale da potenziali fonti esterne di contagio”.

A tal fine la task force aziendale ha predisposto ulteriori misure per la sicurezza. In particolare è stato incrementato di tre unità il personale del laboratorio di biologia molecolare per garantire h24 l’attività di diagnosi del Covid per tutti i nuovi ricoveri, sia quelli in urgenza dal pronto soccorso sia quelli programmati. E’ in corso di evasione l’ordine di nuova tecnologia per processare un maggior numero di test molecolari in un tempo minore. Inoltre, per  tutelare i pazienti e gli operatori che sono all’interno dell’ospedale, saranno introdotte ulteriori limitazioni agli accessi esterni, consentendo la presenza di visitatori solo in caso di pazienti minori, non autosufficienti gravi o in altri casi particolari certificati. Naturalmente, come già avviene nelle aree Covid, per tutta la durata dell’emergenza sanitaria e presumibilmente per tutto il mese di maggio, sarà favorita e garantita la comunicazione tra pazienti e familiari attraverso smartphone o tablet. La task force aziendale, infine, ha già iniziato la rivisitazione organizzativa delle aree non Covid per una riattivazione progressiva delle attività ordinarie.

Foto: Aosp ©

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