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‘Paese che vai’: facciamo un salto a Otricoli

Continua la rubrica settimanale di TerniLife. Si chiama “Paese che vai”. È a cura di Ilaria Alleva e punta a far conoscere, ai ternani e non, i nostri comuni. Bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. TerniLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected].

(di Ilaria Alleva) Oggi andiamo alla scoperta di Otricoli, neanche duemila abitanti e tante cose da mostrare.

DOVE SI TROVA – Otricoli si erge a 209 m s.l.m., ospita 1 829 abitanti e dista da Terni una trentina di km. Il vicesindaco Donatella Leonelli ne dà la seguente descrizione: “L’attuale centro abitato di Otricoli si trova sulla sommità della collina che sovrasta l’area archeologica, nello stesso luogo occupato dalle popolazioni preromane: una posizione dominante, su un lungo tratto della valle del Tevere, che imprime all’insediamento urbano l’aspetto di roccaforte da cui derivò il nome. La storia di Otricoli è legata alla sua condizione di castrum speciale, determinata dalla sua importante posizione strategica: un castello umbro lambito dal Tevere e attraversato dall’antica Via Flaminia. […] L’elemento più qualificante dell’attuale centro storico è il “castello” […].Nel corso dell’anno, il centro storico di Otricoli, rivive la sua storia grazie a numerose manifestazioni enogastronomiche e rievocative che lo rendono meta di viaggio per numerosi turisti e curiosi alla ricerca di storia, arte e sapori. L’area archeologica, l’Antica Ocriculum, è attualmente visitabile attraverso dei percorsi pedonali, che permettono di ammirare i resti degli imponenti monumenti. Gli scavi avvenuti nell’area, nel corso degli anni, hanno permesso di rinvenire numerose opere d’arte (mosaici, sculture, iscrizioni…) poi trasportate ai Musei Vaticani. Un cenno merita sicuramente la frazione del Comune: Poggio di Otricoli. Il caratteristico centro storico, ancora oggi circondato dall’originale cinta muraria, è aggrappato alla montagna calcarea e circondato da boschi sempreverdi di leccio, pino e corbezzolo. Oggi sono più poche le persone che vi risiedono tutto l’anno, mentre d’estate torna a popolarsi, caratterizzandosi come luogo di villeggiatura tranquillo e fresco. Ai suoi piedi, invece, si estende la nuova zona residenziale S. Maria, sviluppatasi a partire dal dopoguerra, dove iniziano le colline sabbiose e argillose che degradando arrivano fino al Tevere”.

QUANDO NASCE – Si hanno notizie di un insediamento risalente addirittura all’età pre-romana, circa all’VIII sec. a. C. Abitata dalle popolazioni umbre, la cittadina deve anche il toponimo a questa antica cultura prima che a quella romana: ocris– infatti fa rifermento al “monte sacro” punto nevralgico per la religione della comunità. L’insediamento originario era appunto sulla cima del monte. Durante la guerra italica combattuta tra Roma e i vari municipia italici del 91-88 a.C., Otricoli si schierò con questi ultimi e ciò ne determinò la sconfitta e la rovina. Il municipio romano Ocriculum fu fondato in pianura, nei pressi del Tevere e ancora oggi è possibile visitarne i resti. Nel 308 a.C., Otricoli era ormai un’alleata di Roma. Dopo la battaglia di Mevania costituì un punto strategico per gli scambi commerciali sia fluviali che terrestri, caratteristica mantenuta anche in età papale. Era inoltre un punto strategico per il confine tra Umbria e Sabina. Durante l’età imperiale Otricoli conobbe la prosperità di un’economia basata su agricoltura, commercio e industria, ed era anche il luogo adatto alla villeggiatura grazie alle sue bellezze naturali. Pare che l’imperatore Costanzo II sia passato di qui durante il suo viaggio per Roma. La città romana venne però distrutta fra il 569 e il 605 d.C. a causa delle invasioni longobarde. Insieme a queste, le frequenti inondazioni del Tevere contribuirono a far retrocedere la popolazione verso l’originario sito umbro, sul colle. È qui che si è sviluppata la città che conosciamo oggi, di origine medievale. Alla fine del VII sec. d. C. Otricoli entrò nell’orbita del papato. Dopo un primo momento di lotte con il comune di Narni, nei primi secoli dell’anno 1000 la storia di Otricoli venne inglobata in quella del papato, di cui ha fatto parte fino al Regno d’Italia. In questo periodo aprirono moltissime osterie e taverne che ancora oggi caratterizzano il centro abitato. Nel 1500 però la popolazione abbandonò l’antica zona del castello (corrispondente oggi alla frazione di Poggio di Otricoli) a causa di un’epidemia di peste. In questo borgo le conseguenze delle guerre furono particolarmente pesanti. Contrariamente a molte delle cittadine con la stessa storia, Otricoli sta vedendo un ripopolamento dopo la diminuzione demografica del passato.

COSA VEDERE – Si potrebbe dire che esistano due Otricoli da visitare: una corrisponde al centro abitato, l’altra è ciò che resta del sito romano, punto di attrazione per tutti gli appassionati di archeologia: seguendo la strada comunale di San Vittore e proseguendo per il sentiero principale, ci si ritrova immersi in questo sito di grande importanza storica. È possibile muoversi tra l’area del Foro e dell’antica Basilica, i resti dell’antico Teatro e delle Terme, gli scavi delle Necropoli, rivivendo (almeno in parte) il fascino dell’epoca imperiale. Qui si trova anche uno dei musei più importanti di Otricoli, ovvero l’Antiquarium del Casale di San Fulgenzio, al cui interno sono conservati numerosi reperti rinvenuti durante gli scavi dal 1960 al 2005, di cui molti databili prima dell’età romana. Dal sito di Ocriculum provengono inoltre diverse opere conservate nei Musei Vaticani e rinvenute nel 1700. Scegliendo invece il percorso pedonale secondario dalla strada comunale, è possibile arrivare alla Chiesa di San Vittore di età paleocristiana e godere di una vista suggestiva su un tratto del Tevere. Tornando alla cittadina sul colle, il borgo odierno è piuttosto particolare perché la cinta muraria altomedievale racchiude elementi architettonici di epoche diverse anche molto distanti tra loro. Qui c’è l’altro museo archeologico, l’Antiquarium Comunale: situato all’interno del Palazzo dei Priori, ospita molti reperti, tra cui spiccano il calco (originale e unico) della testa del Giove colossale di Otricoli (anche questo conservato nei Musei Vaticani) e una mensa cristiana, importantissima dal punto di vista storico perché testimonia la cristianizzazione del posto. I luoghi di interesse religioso sono molti e vari: il più importante è sicuramente la Collegiata di Santa Maria Assunta, in Piazza della Repubblica, un esempio di architettura preromanica risalente al VII sec. a. C. Infatti al suo interno, sotto la navata sinistra, è stato scoperto un tratto murario di un edificio di culto antichissimo, su cui poi la chiesa sarebbe stata eretta. Sulle pareti sono presenti tracce della tecnica dell’opus mixtum romano. Nonostante le numerose ristrutturazioni, l’edificio conserva opere d’arte sacra di tutti i tipi. Nel centro storico si trova anche la Chiesa di San Nicola, nella piazza omonima, edificio di origine medievale e ampliato nel XV secolo che ospita al suo interno dei pregevoli affreschi votivi. Sono particolarmente rilevanti quelli dedicati a Sant’Antonio, dato che il santo è molto caro agli abitanti del posto. Ma fuori dalla cinta muraria c’è anche la Chiesa di San Fulgenzio, anch’essa di origine paleocristiana. Si dice che abbia ospitato fino al 1316 le spoglie del Santo omonimo e di vari martiri, trasferite poi nella Cattedrale di Santa Maria Assunta. Altri luoghi di interesse religioso sono la Chiesa di San Salvatore e la Chiesa di San Vittore inaugurata nel 1714. La frazione di Poggio di Otricoli ancora oggi conserva il suo fascino di castello medievale. Le sette torri che circondavano il castello sono ancora in piedi e la Rocca, la più grande, domina l’intera vallata dalla parte più alta dell’abitato. Sulle torri è possibile osservare l’architettura medievale militare, dato che ci sono ancora i fori per le balestre. Nella parte bassa della cinta muraria c’è invece la porta d’accesso perfettamente conservata. Come si è detto, però, Otricoli è stato luogo adatto anche alla villeggiatura grazie alle sue bellezze naturali, da sempre patrimonio inestimabile per la comunità. Una vegetazione rigogliosa ricopre le colline dalle linee dolci e regna un silenzio pacifico. I boschi del territorio sono formati da varie tipologie di alberi e da numerose piante note per le virtù medicinali. Funghi e tartufi abbondano, e sono alla base della tradizione culinaria del posto. La fauna è molto ricca e si possono trovare molti mammiferi di taglia piccola o media, oltre ai cinghiali, moltissime specie di uccelli tra cui molti rapaci, diversi anfibi e rettili. Anche gli entomologi potrebbero essere interessati alla fauna boschiva di Otricoli, in particolare per una farfalla di grandi dimensioni e bellezza, la Caraxes Jasus. È possibile, inoltre, seguire dei percorsi per raggiungere le cime dei monti circostanti.

GLI APPUNTAMENTI PRINCIPALI – Il 13 maggio Otricoli festeggia i Santi patroni Vittore e Fulgenzio, ritrovandosi lungo le sponde del Tevere. La statua del Santo a bordo di una barca risale la corrente accompagnata da una fiaccolata, dando origine a un gioco di riflessi sull’acqua e ad un’atmosfera estremamente suggestiva che richiama centinaia di fedeli e turisti. Quando la statua tocca terra inizia la rappresentazione del martirio. I costumi d’epoca ricostruiti in maniera minuziosa e l’imponente scenografia rendono lo spettacolo estremamente realistico. Quando il Santo precipita dalle scale e giura eterna protezione a Otricoli, inizia una processione fino alla Cattedrale, per la strada illuminata dalle fiaccole. Il giorno seguente continuano le celebrazioni religiose con una messa solenne e la processione delle reliquie del Santo, accompagnata ancora una volta da costumanti. Tra la fine di maggio e gli inizi di giugno c’è anche un’altra rappresentazione storica dell’epoca romana: Ocriculum ad 168. In quest’occasione i figuranti riportano in vita il vecchio centro romano rappresentando scene di vita quotidiana dell’epoca di Marco Aurelio, compresi i culti religiosi e gli spettacoli teatrali di allora. La rievocazione dura tre giorni ed è accompagnata da conferenze, visite guidate e tradizioni culinarie tipicamente umbre. Inoltre la sua eco arriva fino a ottobre, con Carsulae ad 168, e a gennaio con la sfilata della Legione romana per le vie di Otricoli in occasione del Sacramentum Legionis. Durante il terzo fine settimana di luglio, invece, ci sono Le Giornate Medievali. Per tre giorni e tre notti, dalle 20 fino a notte fonda, artisti di strada, artigiani e altri pittoreschi personaggi si aggirano per Otricoli che torna indietro nel tempo. Le Giornate Medievali sono un’occasione goliardica, allietata da giochi, musica, danze e spettacoli itineranti in una grande festa. I primi di agosto c’è Vinotricolando, 3 giorni caratterizzati da serate danzanti e degustazioni enogastronomiche. A settembre c’è anche l’Otricoli Music Festival, festival musicale di tre giorni che vede la partecipazione di cantanti e musicisti più o meno famosi e di vari personaggi dello spettacolo italiano. Vale davvero la pena visitare la cittadina in una di queste occasioni!

Foto: TerniLife ©

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