Continua la rubrica settimanale di TerniLife. Si chiama “Paese che vai”. È a cura di Ilaria Alleva e punta a far conoscere, ai ternani e non, i nostri comuni. Bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. TerniLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected].
(di Ilaria Alleva) Scopriamo Attigliano: un altro paese del Ternano.
DOVE SI TROVA – Attigliano si erge a 95 m s.l.m., a sud ovest dell’Umbria e conta 1976 abitanti. Dista da Terni una circa 40 km.
QUANDO NASCE – Le prime popolazioni insediatesi in loco erano primitive. La zona fu certamente abitata dagli Etruschi, ma il nome che oggi conosciamo deriva dal latino Attilius, legato a terreni e fondi rurali, o dal boschetto di tigli che prima portava refrigerio agli abitanti del luogo (ad lilium). La stirpe originale è la stessa dei Conti d’Alviano. Già nell’XI secolo, Attigliano era un borgo fortificato. Nel XIII secolo la cittadina era già coinvolta nelle guerre di Todi, che si assicurò il possesso del castello (molto ambito per l’importante posizione strategica) e lo mantenne fino al 1500. Alla fine, il castrum tornò a Bartolomeo d’Alviano. Suo nipote costruì il Palazzo Baronale e la Chiesa della Madonna del Porto. Nel 1540 Attigliano venne ceduto a papa Paolo III Farnese e rimase dei Farnese fino al 1644, quando lo vendettero a Marcello Raimondi di Genova, che a sua volta lo passò, dopo qualche anno, a Donna Olimpia Pamphili. Attraverso di lei, il castello arrivò alla famiglia degli Orsini, ma nel 1840 il feudo venne acquistato dal Principe Borghese. Con l’Unità d’Italia finalmente Attigliano divenne comune autonomo. Nel 1870 fu però inondato e rimase sommerso in molti punti. Nel 1954 fu inaugurata la provinciale Bomarzo-Viterbo, che ha assicurato il primo collegamento interregionale.
COSA VEDERE – Al centro della piazza principale c’è la Fontana dei Delfini: modellata da Ramperti da Amelia nel 1885, è stata realizzata con materiali della cava di S. Eugenia. Il Campanile di Piazza della Rocca è un’altra struttura degna di nota, anche per via del singolare orologio sul frontale della torre. I luoghi di interesse religioso sono invece la Chiesa di S. Lorenzo Martire, del 1983, che presenta vetrate artistiche realizzate con mosaici, e nel cui giardino ospita un monumento bronzeo della rappresentante dell’AVIS di Attigliano, Annita Mechelli; la Chiesa della Madonna delle Grazie, in periferia, nata tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Per chi ama la natura e l’archeologia c’è poi il Parco di Studio e Riflessione che è stato inaugurato nel 2008. Nei dintorni ci sono inoltre le tombe e le cripte etrusche. Inoltre del castello restano i torrioni e le mura perimetrali.
GLI APPUNTAMENTI PRINCIPALI – Ad Attigliano la stagione dei divertimenti è sicuramente l’estete: a cavallo tra giugno e luglio c’è la tradizionale Sagra della Tagliata, seguita a metà luglio dall’evento “Gnocchi e non solo”. Ad agosto c’è la Taverna sotto le stelle, circa dieci giorni in cui si mangiano prodotti tipici umbri. A ottobre si assaggia il vino novello con “Sapori d’autunno”. A dicembre il paese si anima con gli eventi natalizi, mentre a febbraio c’è il Carnevale.
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