CGIL-CISL-UIL di Terni, ritengono che sia stata persa una opportunità per definire le modalità con le quali mettere in campo e rendere operativi gli strumenti deliberati nel DPCM al capitolo “Misure anti-povertà”. Le amministrazioni comunali della provincia non hanno, infatti, avvertito la necessità di consultare le organizzazioni sindacali su questa delicata partita, nonostante Cgil, Cisl e Uil siano impegnate, proprio in questi giorni, a gestire le migliaia di provvedimenti di ammortizzatori sociale che stanno facendo emergere anche forme di nuove povertà.
“Riteniamo che il contributo delle parti sociali poteva essere importante – sottolineano i sindacati – soprattutto in ragione dell’osservatorio trasversale che abbiamo sul territorio. E pur comprendendo la necessità di rendere fruibili in fretta tali fondi, crediamo che bypassare il confronto, non prendere in considerazione proposte e non condividere modalità rappresenti un elemento di criticità, che rischia di non far cogliere gli effettivi obiettivi sociali di cui il territorio ha bisogno”.
“Assistiamo a discussioni ed idee diverse nei comuni rispetto a come attuare gli strumenti – continuano Cgil, Cisl e Uil – e così si corre il rischio di preoccuparsi più dei risvolti politici che del reale bisogno delle persone. Pensiamo, invece, che l’emergenza andrebbe governata insieme raccogliendo il contributo di tutti gli attori che interpretano un ruolo sociale ed economico, operando insieme per le persone del nostro territorio”.
“Rinnovando il nostro impegno territoriale per il lavoro, per il sociale e contro le ingiustizie speriamo che in futuro i diversi soggetti operanti nel territorio non perdano nuovamente l’occasione di confronto e di contributo positivo da parte delle organizzazioni sindacali utile anche e soprattutto al loro impegno”.
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