Il Parkinson è la seconda malattia neurovegetativa dopo l’Alzheimer. In Italia sono circa 250mila i cittadini affetti dalla patologia, 8000 circa in Umbria e 1500 circa a Terni.
E proprio per seguire i malati è nata a Terni l’“associazione Parkinson Terni” con il Presidente Paolo Marini, il vice Presidente Prof.re Carlo Colosimo e come responsabile segreteria la Dott.sa Elisabetta Manfron.
Da statuto i componenti sono sette, presidente, vice presidente, responsabile segreteria, il tesoriere e tre consiglieri. Per il parkinson non esiste nessuna terapia risolutiva ma solamente farmaci che ne contengono i sintomi, una malattia in crescita che senza cure costringerebbe le persone relegate in quattro mura. La malattia si manifesta intorno ai 60 anni e gli unici fattori protettivi sono dei corretti stili di vita, la non sedentarietà e una sana alimentazione.
L’associazione è nata ad ottobre del 2019 mentre i primi incontri per la costituzione risalgono all’estate dello stesso anno.
L’idea di costituire l’associazione parte dalla volontà del dott.re Colosimo e della dott.sa Manfron, che si occupano di malattie neurovegetative. Tutto il direttivo vive il parkinson in prima persona, familiari o amici affetti dalla malattia. L’associazione appena costituita è in attesa della delibera regionale per l’inserimento nel registro delle associazioni di volontariato.
Gli obiettivi:
-costituire un punto di riferimento per chi ha questa patologia e permettere che nessuno rimanga solo e non sia assistito solamente dal neurologo e dall’Usl;
-è nata per evitare l’isolamento e aiutare a reinserire in maniera ricreativa in società il malato;
-ristabilire il ruolo del malato come parte attiva della società, coinvolgendo le istituzioni e l’Usl istituendo una raccolta fondi;
-un rapporto diretto con l’Usl per la distribuzione dei farmaci e superare qualsiasi ostacolo verso la malattia;
– costituire un whats app per interagire tra i soggetti deboli e continuare la ricerca per debellare la malattia;
-aspetto fisico- aspetto psicologico con incontri tra psicologi e malato-familiare per parlare della salute del paziente.
L’ospedale di Terni tecnicamente è stato selezionato come centro sperimentale e c’è uno studio clinico in corso con pazienti in trattamento da nove mesi.
A breve partirà un’altra sperimentazione, si è in attesa della definizione dell’iter burocratico.
Per non restare soli è più di uno slogan per l’associazione, il compito dell’associazione è vivere la malattia nel quotidiano come se non esistesse.
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