Continua la rubrica settimanale di TerniLife. Si chiama “Paese che vai”. È a cura di Ilaria Alleva e punta a far conoscere, ai ternani e non, i nostri comuni. Bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. TerniLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected].
(di Ilaria Alleva) Nuovo appuntamento con la rubrica sui paesi ternani. Oggi tocca a Penna in Teverina.
DOVE SI TROVA – Situato nella Valle del Tevere, a circa 40 km da Terni, Penna in Teverina si erge a 302 m s.l.m. e ospita 1 081 abitanti. È il comune meno esteso dell’Umbria e il suo territorio è esposto come una balconata sulla valle tiberina.
QUANDO NASCE – Sebbene i primi insediamenti risalgano all’epoca romana (con tanto di celle vinarie e frantoi che testimoniano la ricca fertilità del terreno), il borgo vero e proprio nasce più tardi: sviluppatosi alla fine dell’Impero Romano, il borgo venne costruito attorno al castello, situato nella zona come importante snodo strategico per il controllo delle vie commerciali fluviali del Tevere e della via Amerina. I reperti funerari indicano l’alto grado sociale dei primi signori. Durante il Medioevo fu oggetto delle dispute tra le famiglie Orsini e Colonna, la cui presenza è testimoniata da alcuni documenti già nel XII sec. Se nel XV secolo Penna in Teverina subì, come tutti i borghi dell’Umbria, le scorrerie delle compagnie di ventura, il legame fruttuoso e duraturo tra il borgo e gli Orsini fu sancito dalla cessione nel 1502 (dopo un breve periodo di giurisdizione amerina) del borgo da parte dei Colonna in favore del signore di Bomarzo, Gian Corrado Orsini di Mugnano. Gli Orsini da allora detennero il controllo di Penna fino all’estinzione del casato nel ‘700, e investirono molto nella restaurazione del castello e in generale nella cittadina. Il castello alla morte degli ultimi Orsini passò ai marchesi Del Gallo di Roccagiovine, possessori ancora oggi. Dopo l’abolizione dello Stato della Chiesa, nel 1860 il borgo divenne parte del Regno d’Italia, e il fatto che sia stato appena sfiorato dalle guerre mondiali ha contribuito a farlo evolvere in tutta tranquillità.
COSA VEDERE – Il borgo presenta ancora la struttura medievale originaria: accedendo dalla porta Civica e soffermandosi in Piazza San Valentino, si può osservare la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria della Neve (patrono di Penna) e la sua facciata classicheggiante. Nella parte sud-orientale dell’abitato si può rintracciare l’antica posizione della “Fonte Orsina” e, sul sentiero per Orte, si possono individuare i resti di tale fonte nel giardino di Maerbale Orsini. Vicino al Palazzo Orsini (notevole sia per il meraviglioso giardino all’italiana che per gli stemmi delle famiglie Orsini e Anguillara e altre colonne allegoriche), ci sono le Panche delle Quattro Stagioni, scandite dalle figure di una giovane donna, un ragazzo, un uomo e un vecchio, anche se alcuni credono che raffigurino i membri della famiglia Orsini. All’ingresso della villa privata degli attuali possessori del castello si notino i “Mammalocchi”, gigantesche statue allegoriche. Nei dintorni sono visibili vari resti di epoca romana.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI – Durante l’inverno gli appuntamenti sono sporadici: a gennaio la festa di Sant’Antonio Abate, a febbraio una cena per San Valentino. A maggio invece la cittadina si colora con “Penna in fiore”, evento che celebra la primavera con tanto di “Camminatona” e Street Food. L’estate invece è ricca di appuntamenti: dall’Holy color a “Notte di luna e Tequila”, passando per gli schiuma party. Ad agosto c’è la festa del patrono, ma, contrariamente a molti borghi dell’Umbria, non è questo l’evento più importante: la Festa della Vendemmia di inizio ottobre è imbattuta. Protagonisti assoluti diventano l’uva, il mosto, il vino e i dolcetti locali realizzati con il mosto. Un weekend accompagnato da degustazioni gratuite e offerte enogastronomiche, con tanto di “Cena sotto le stelle”. Nel periodo natalizio ci sono i mercatini che durano fino al 6 gennaio, con il villaggio di Babbo Natale e vari stand di Street Food per un po’ di ristoro.
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