Riceviamo e pubblichiamo una nota CGIL.
Le esternazioni riportate sulla stampa del nuovo assessore regionale alla Sanità Umbra, Luca Coletto, in merito all’iter realizzativo del nuovo Ospedale di Narni-Amelia, ci portano ad esprimere una forte contrarietà, che, se gli annunci saranno confermati nei fatti, si trasformerà in una mobilitazione a tutto campo.
Mascherate da una rituale “…attenta valutazione del progetto di realizzazione”, le perplessità del neo assessore, che sta ancora studiando la storia della Sanità in Umbria, non tengono minimamente conto di quanto in quella comunità, in tutti questi anni, ci si sia adoperati affinché da due nosocomi oramai allo stremo, anche strutturale, si passasse ad un nuovo polo sanitario, rispondente in particolare alla fase riabilitativa dei pazienti, specie delle persone anziane. Un nuovo plesso integrato in maniera organica alle rete ospedaliera territoriale, capace di valorizzare al meglio le tante professionalità mediche ed infermieristiche che già oggi sono in essere nei due ospedali.
Riteniamo dunque le dichiarazioni dell’assessore avventate, tanto più ora che è stata superata l’annosa parte burocratica e si prospetta un’importante ricaduta economica sul territorio, per un progetto per il quale sono stati finanziati già diverse decine di milioni, di cui alcuni spesi, che rappresentano un po’ di ossigeno in un’economia locale asfittica da tempo.
Siamo a ricordare, inoltre, che in tutti questi anni abbiamo condiviso con le varie amministrazioni locali, anche tramite accordi sottoscritti, la validità dell’opera e proprio nei sindaci e nei responsabili della sanità locale e regionale abbiamo trovato quell’unità di intenti che finalmente ha portato a superare tutti gli intralci burocratici.
Non vorremmo che, a furia di cancellare a tutti i costi il passato, il “nuovo” buttasse al vento gli sforzi collettivi che una comunità, con passione e senza alcuna distinzione politica, ha dimostrato in tanti anni di impegno, pensando al bene dei propri cittadini.
Poco ci interessa delle dispute partitiche: siamo a chiedere a tutti i soggetti di quei territori interessati di fare quadrato ancora una volta, e far sentire la propria voce, a partire dai sindaci e dalle amministrazioni locali, affinché un progetto così importante prosegua e giunga rapidamente al termine.
Convinti come siamo che solo con atti concreti si risponda ad un diffuso, persistente, e costante malessere dei cittadini verso quelle istituzioni che non tutelano la Salute quale servizio essenziale di tutela individuale e collettiva.
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