Una lunga vita a servizio della chiesa diocesana e della comunità di Amelia quella di mons. Giuseppe Marinozzi, 104 anni, per ben 73 parroco di San Matteo apostolo ed evangelista di Sambucetole, che è tornato alla casa del Padre domenica 12 gennaio 2020.
Decano del clero diocesano, solo qualche me se fa aveva festeggiato il suo 104 compleanno e il 23 luglio scorso l’importante anniversario degli 80 anni di sacerdozio, con una celebrazione insieme al vescovo Giuseppe Piemontese, ai sacerdoti e alla comunità di Sambucetole, nel santuario di Collevalenza dove in questi ultimi anni risiedeva ospite nella casa del clero. Un traguardo raggiunto con lo spirito volitivo, umile e riservato che ha caratterizzato la vita di don Giuseppe, un sacerdote buono, amato e conosciuto da tutti nell’amerino e in diocesi.
Mons. Giuseppe Marinozzi era nato a Chianni (PI) il 26 ottobre del 1915. Ha frequentato il seminario diocesano di Amelia e il pontificio seminario regionale Pio XI di Assisi ed è stato ordinato sacerdote il 23 luglio 1939 nella Cattedrale di Amelia da mons. Vincenzo Lojali. Nel 1942 è stato nominato vicario parrocchiale l’anno dopo parroco a Sambucetole, dove ha svolto il suo ministero ininterrottamente fino alla fine del 2014.
Giovane sacerdote, negli anni ’60 ha insegnato latino e greco nel seminario di Amelia e religione nelle classi delle medie e del Ginnasio. Ha collaborato per molti anni, dopo la morte di mons. Sensini, già vicario di Amelia, con la Curia Diocesana, mantenendo aperto l’Ufficio Matrimoni presso la Curia di Amelia e seguendo le pratiche matrimoniali, fino agli anni recenti. Negli anni Ottanta ha retto, dopo la partenza del padri Cistercensi la parrocchia di Foce e il Santuario della Madonna delle Grazie. Nella sua parrocchia, all’inizio degli anni Sessanta, portò anche la televisione in bianco e nero, per condividere la visione delle prime trasmissioni d’intrattenimento.
Schivo nell’accettare inviti a pranzo o a cena nelle famiglie, era invece un cuoco provetto, famoso per i suoi biscotti che regolarmente preparava per i bambini della scuola materna parrocchiale, o per i ragazzi del catechismo o per le donne che pulivano la chiesa. La gente di qualsiasi età racconta che era impossibile uscire dalla canonica senza aver accettato qualcosa di dolce o altro. Autista provetto e “vivace” ha rinnovato la patente di guida, fino a 97 anni.
Sempre vivo in lui è il ricordo del vescovo che lo ha ordinato sacerdote nel 1939 nella cattedrale di Amelia, mons. Vincenzo Lojali, di cui è in corso la causa di beatificazione, e che definiva lui ed altri due sacerdoti scomparsi “la primizia del suo episcopato”.
Domani pomeriggio 13 gennaio sarà allestita la camera ardente nella chiesa parrocchiale di Sambucetole, mentre martedì 14 gennaio alle ore 15 si terranno la celebrazione delle esequie nella con cattedrale di Amelia presiedute dal vescovo Giuseppe Piemontese.
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