Continua la rubrica settimanale di TerniLife. Si chiama “Paese che vai”. È a cura di Ilaria Alleva e punta a far conoscere, ai ternani e non, i nostri comuni. Bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. TerniLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected].
(di Ilaria Alleva) Nuovo appuntamento con “Paese che vai”: scopriamo Ficulle.
DOVE SI TROVA – A un’altitudine di 437 m s.l.m., si erge Ficulle coi suoi 1619 abitanti. Il comune è famoso per l’equilibrio perfetto tra natura e cultura, condizione che permette di praticare l’arte del “vivere bene”. Il consigliere della Proloco Chiara Barbini lo definisce “un paese riconoscibile per l’equilibrio raggiunto tra modernità e tradizione, che conserva i valori del mondo rurale e che vive un rapporto intenso con un ambiente naturale integro, dove si può respirare un clima sereno e vivere una dimensione di pace interiore in stretto rapporto con la natura e con l’uomo che l’ha plasmata e conservata. Un luogo in cui si può praticare quel turismo che si rivolge a chi vuol fare il viaggiatore più che il turista, a chi desidera riscoprire e conoscere ambienti, momenti e tradizioni al di fuori dei circuiti tradizionali e vuole entrare in stretto contatto con i luoghi e le strade, ideali e reali, che percorre”.
QUANDO NASCE – Alcuni archeologi ritengono le grotte della Madonna della Maestà di carattere rurale e risalenti agli etruschi, ma le prime notizie certe della storia del borgo sono di epoca romana: Ficulle era per gli antichi romani un punto di osservazione sulla via Traiana, strategico per lo snodo tra Roma e il nord della penisola. La datazione romana è confermata dal ritrovamento di un cippo marmoreo di natura pagana, dedicato al dio Mitra. Anche il nome del paese risale a quell’epoca e fa riferimento a una tradizione locale piuttosto radicata: la lavorazione delle terrecotte. Infatti Ficulle deriverebbe da Figulus, che vuol dire “vasaio”. Con il Medioevo anche questo comune, come molti degli altri analizzati finora, divenne un Castrum fortificato e, nonostante le devastazioni e i saccheggi portati dalle guerre feudali, rimase sempre il più importante castello dell’orvietano. Le due rocche e le antiche mura uscirono indenni dalle lotte di potere e danno ancora oggi al borgo l’aria medievale. Nel 1416 Ficulle passò sotto il controllo dello Stato pontificio e la Chiesa fu molto invadente nella struttura del borgo, con la ristrutturazione di mura e torri e l’edificazione di molti luoghi sacri, fino al 1500, quando il comune riconquistò un po’ di autonomia e guadagnò più potere con l’ampliamento del centro storico. Infatti, dopo il 1600, Ficulle diventa addirittura capoluogo di mandamento con il distretto militare, la pretura e il carcere. Il XX secolo contraddistingue il comune per l’attività intensa delle cooperative e dei partiti politici, tanto che due istituzioni sono sopravvissute al fascismo e ci sono ancora oggi: la CrediUmbria, banca di credito cooperativo, e la Casa della Divina Provvidenza (ente assistenziale per gli anziani), testimonianze della generosità tipica del popolo ficullese.
COSA VEDERE – Le antiche strutture medievali ancora oggi caratterizzano il borgo: la rocca situata a sud del paese è stata recentemente ristrutturata ed è visitabile durante la stagione estiva nei weekend; il centro conserva l’antica struttura di Castel Maggiore. Anche il Coventaccio è una costruzione medievale, situata però sul fianco sud orientale del monte Nibbio, con vista su Orvieto. Il Castello della Sala si trova invece distante 5 km dal paese: proprietà dei Monaldeschi in passato, oggi è sede di un’azienda vinicola. Anche gli edifici religiosi sono degni di nota: la Chiesa di Santa Maria Vecchia, costruita nel 1200, presenta un importante portale gotico e degli affreschi del ‘400; Santa Maria Nuova, invece, situata al centro del paese, è di stile tardo rinascimentale e risale al 1600, secolo cui si deve a la devozione popolare per la Madonna delle Maestà, raffigurata in trono di nubi col bambino in braccio nel santuario dedicatole; l’abbazia di S. Nicolò, del 1007, al Monte Orvietano è particolarmente suggestiva per il fatto di essere circondata dai boschi; tra Ficulle e San Cristoforo si trova infine la Chiesa della Madonna delle Grazie, o De’ Cappuccini, della fine del 1500, che, edificata sull’antica cappella della Madonna del Giglio, presenta anche una statua di San Francesco in memoria del suo passaggio nel territorio ficullese.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI – Nel periodo natalizio, Ficulle si anima con i presepi viventi e non, e il 24 dicembre e il 6 gennaio i bambini potranno godere dei doni di Babbo Natale e della Befana. Il 30 aprile c’è la serata del Cantamaggio ficullese, in cui si organizza una specie di processione a tappe mangerecce. Il primo weekend di maggio c’è invece la Festa della Badia, in onore del Monaco Graziano, e la domenica, dopo la processione, si festeggia nei luoghi circostanti l’abbazia di San Nicolò con un pranzo e con i giochi popolari. L’estate è ricca di appuntamenti, dalla gara delle terrecotte in giugno, al “Welcome to Ficulle” a luglio, fino al “Ficulle in Rock Festival” (in cui si sono esibiti molti artisti di fama nazionale e internazionale) e a “Calici di stelle” (evento enogastronomico) di agosto, passando per numerosi altri eventi più o meno partecipati. A metà settembre c’è la festa del santo patrono Eumenio: i festeggiamenti si protraggono per un’intera settimana e nel weekend ci sono pomeriggi con giochi popolari e serate danzanti accompagnate da cene tipiche. Il 21 novembre cade la festa per l’antico culto della Vergine Maria, che è molto forte ancora oggi e coinvolge l’intera popolazione locale, compresi gli emigrati che tornano tutti gli anni per celebrare l’antica tradizione religiosa. Sempre a fine novembre c’è il concorso “Olio diVino”, sull’olio extravergine d’oliva. Insomma, una proloco attivissima e una popolazione partecipativa. Non potete annoiarvi in nessun periodo dell’anno!
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