Continua la rubrica settimanale di TerniLife. Si chiama “Paese che vai”. È a cura di Ilaria Alleva e punta a far conoscere, ai ternani e non, i nostri comuni. Bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. TerniLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected].
(di Ilaria Alleva) Vi raccontiamo la storia di Baschi, centro medievale arroccato sulla roccia.
DOVE SI TROVA – Costituito dalle frazioni di Acqualoreto, Baschi Scalo, Cerreto, Civitella del Lago, Collelungo, Morre, Morruzze, Scoppieto, Vagli, e dal comune stesso, Baschi è uno storico centro medioevale arroccato su uno spuntone di roccia, a picco sul Tevere, del cui parco fluviale fa parte, e si erge a 165 m s.l.m. coi suoi 2691 abitanti.
QUANDO NASCE – Le prime attestazioni risalgono all’epoca romana, in cui la città era chiamata Veascium ed era di importante valore, dimostrato dai ritrovamenti del frammento bronzeo Fragmentum Tudertinum con le regole di diritto della legge tuderte e una statua del dio Tiberino all’ingresso del paese, insieme a numerosi altri reperti di quell’epoca. L’insediamento medievale, invece, nacque con Ugolino di Biscaglia, sceso in Italia al seguito di Carlo Magno da cui ottenne in dono il castello di Baschi, nucleo del borgo. I conti omonimi, resi tali da Federico I Barbarossa nel 1162, vi eressero il proprio castello in posizione strategica per il controllo della navigazione sul Tevere. Nel 1235 la famiglia Baschi aveva già esteso la propria influenza su gran parte dei territori circostanti e contava 60 castelli all’apice della sua potenza, con possedimenti fino al mare. Il fatto di essere tra Todi e Orvieto ha reso il comune di Baschi di volta in volta alleato o rivale dell’uno o dell’altro. Infatti nel 1220 iniziano le rimostranze tuderti, fino al 1237 quando Todi conquista il castello di Avigliano e lo rade al suolo. Nel 1230 e 1232, i Baschi avevano già venduto alcuni dei loro castelli al comune di Camerino e nel 1242 distruggono quello di Giove per ampliarsi. Ma per tutto il 1200 la nobile famiglia continua ad assoggettare roccaforti, finché nel 1298 non si sottomettono all’alto patronato di Orvieto. Questo innesca la ritorsione todina, che nel 1315 ha come conseguenza il saccheggio del castello di Baschi. Nel 1382 Orvieto cede tale castello alla Repubblica di Siena, che ne potenzia gli apparati difensivi ristrutturando le parti già esistenti ed edificando la rocca. Tuttavia, i Baschi avevano anche delle faide interne, con il ramo dei Baschi di Carnaro. Lo scontro culmina nel 1553 con la strage di questi ultimi. Uno dei sopravvissuti rende il castello un ricco centro rinascimentale portandolo al massimo splendore ed edifica nel 1574 la Chiesa di San Nicolò. L’anno successivo emana inoltre un nuovo statuto, ancora oggi conservato negli archivi. Se persino Machiavelli, nell’ottavo libro della “Storia di Firenze” definisce i Baschi nel 1478 “la famiglia più splendida di Firenze per nobiltà e ricchezze senza fare eccezione nemmeno per i Medici”, all’inizio del XVII secolo la loro fortuna iniziò a declinare e il comune che deve loro il nome passò sotto il controllo della Chiesa, che lo cedette a Todi fino al 1700. La famiglia Baschi si estinse nel 1751. In epoca napoleonica Baschi venne distaccato dall’amministrazione tuderte, e, definito comune baronale, annesso alla giurisdizione ternana, ma per un breve periodo. Bisognerà attendere il 1927 e la soppressione della provincia dell’Umbria perché il comune sia assegnato alla provincia di Terni.
COSA VEDERE – Dovendo molto alla sua storia medievale, Baschi oggi si caratterizza per essere un vero e proprio “piccolo mondo antico” conservato in condizioni perfette. Il centro è detto “i buchi” per via della taglia minuta delle case, dei vicoli, delle porte e delle finestre. La Chiesa di San Nicolò è stata dichiarata monumento nazionale per la sua bellezza e al suo interno si può ammirare un organo del 1700 con 500 canne e un preziosissimo trittico di Giovanni di Paolo Senese, e la Chiesa di San Rocco è famosa per essere stata edificata per proteggere la popolazione dalla peste. Ma anche le varie frazioni presentano elementi di interesse, soprattutto per chi si interessa di archeologia: la villa romana e gli scavi archeologici a Scoppietto, i resti del porto romano a Corbara, il Fosso della Macea con le tombe a fossa del VI sec. d. C., le necropoli di San Lorenzo, di Copio, di Salviano e della località Le Macee. Un percorso in varie tappe per muoversi nella storia.
GLI APPUNTAMENTI PRINCIPALI – Per il mese di dicembre fino al 6 gennaio, il comune promuove una serie di eventi, tra serate musicali, giochi sotto l’albero, laboratori per i bambini, e presepi viventi. Per il resto dell’anno ci sono varie festività legate alle tradizioni religiose.
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