Continua la rubrica settimanale di TerniLife. Si chiama “Paese che vai”. È a cura di Ilaria Alleva e punta a far conoscere, ai ternani e non, i nostri comuni. Bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. TerniLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected].
(di Ilaria Alleva) Oggi vi raccontiamo Montefranco, a 10 km da Terni e ricco di cose da vedere, fare e scoprire.
DOVE SI TROVA – Montefranco è un comune di 1307 abitanti, distante circa 10 km da Terni, sorge su un costone roccioso sulla sponda destra del fiume Nera in Valnerina, a 414 m s.l.m.
QUANDO NASCE – Anche questo comune, come molti altri che abbiamo esaminato in questa rubrica, ha una storia che si lega a doppio filo con quella del Ducato di Spoleto. Infatti, Montefranco nacque attorno all’anno Mille come bastione difensivo di Spoleto contro i Saraceni. La conformazione del terreno su cui si erge il comune era già di per sé una prima barriera. Quando nel 1228 alcuni uomini di Arrone si sottrassero al dominio di Rinaldo, il quale faceva razzie per la Val di Narca per conto di Federico II, si stabilirono sul colle Bufone, concesso dal Ducato di Spoleto, che divenne per gli arronesi terra franca. Da qui il nome Montefranco. Sempre sotto la giurisdizione spoletina, nel 1258 Montefranco rinnovò la sottomissione concedendo a Spoleto molti favori, tra cui la cessione del Monte in perpetuo e l’assicurazione di difesa in caso di attacchi provenienti da castelli ostili. Nel 1264 la roccaforte fu occupata dalle truppe germaniche e musulmane del ghibellino Percivalle Doria. Nonostante le truppe spoletine avessero ricacciato gli invasori, finito il periodo di ghibellinismo Montefranco si unì alla lega di castelli guidati dall’Abbazia di San Pietro in Valle che decise di non sottomettersi a Spoleto. La causa con il ducato fu lunghissima e si concluse solo nel 1338 con l’assoluzione di tutti i castelli e la concessione a questi dell’esercizio di tutti i poteri politici, militari, fiscali e amministrativi. La libertà durò poco: nel 1372 Spoleto ricondusse all’obbedienza tutti i castelli, e nel 1395 l’abate di San Pietro in Valle occupò Montefranco. Ancora una volta fu Spoleto a difendere il borgo. Nel 1522 il comune si ribellò ancora una volta al Ducato, così papa Paolo V lo distaccò fino alla riunificazione del 1627 voluta da Urbano VII. Persino durante il 1799 furono le truppe spoletine a liberare Montefranco dai francesi dietro il pagamento di 700 scudi. Dopo la Restaurazione fu comune di secondo ordine, amministrato da un governatore.
COSA VEDERE – L’antico borgo di Montefranco è oggi quasi completamente recuperato. Nonostante le sue dimensioni modeste, il paese nasconde alcuni siti di grande interesse, soprattutto religiosi: primo fra tutti la Chiesa della Madonna del Carmine, all’interno del borgo. Caratterizzata da un elegante campanile, all’interno vi si possono ammirare degli affreschi della scuola umbra del 1600 e un’Ascensione del 1500. C’è poi la medievale Chiesa di Santa Maria Assunta, ampliata a tre navate da papa Eugenio IV nel quindicesimo secolo. Nel XVIII secolo l’edificio è stato abbandonato, per poi essere ristrutturato nei primi del Novecento. Dai restauri più recenti è stato valorizzato il grande fonte battesimale con un basamento ricco di decorazioni. Poco lontano dal centro abitato, c’è la Chiesa di San Bernardino, costruita su un antico oratorio dei benedettini, nel 1454. Successivamente le fu affiancato un convento di Padri Osservanti. All’interno si trovano diversi affreschi, tra cui quelli attribuiti a Orlando Merlini, allievo di Benozzo Gozzoli. Del vecchio Castello Bufone restano invece la Porta Franca e la Porta Spoletina (oltre alle mura esterne ristrutturate da poco): la prima era l’antico ingresso per la città, vicino al Palazzo del Municipio; la seconda invece presenta un affresco danneggiato e nei pressi c’è una lapide che afferma la presenza di San Bernardino da Siena a Montefranco. Infine, sul Monte Moro c’è un sito archeologico in cui sono stati rinvenuti resti di pavimentazioni romane, forse di un santuario o forse di una cisterna. Il territorio comunale è inoltre inserito, come molti di questa zona, nel Parco Fluviale del Nera e offre quindi numerose occasioni sportive legate al fiume (rafting, canottaggio, torrentismo), ma anche arrampicata e escursioni speleologiche.
GLI APPUNTAMENTI PRINCIPALI – Quest’anno, dopo aver organizzato una festa a tema per Halloween, Montefranco si prepara al Natale con una competizione: è stata indetta la prima edizione di “Presepi nel borgo”, gara per il miglior presepe che si svolgerà tra il 14 e il 15 dicembre, con una giuria popolare. La gara è inserita nell’evento “Gustiamo il Natale a Montefranco”. Dopodiché la proloco organizza una festa per il Carnevale. Per la festa del patrono, a maggio, la città rispolvera i costumi quattrocenteschi e per qualche giorno è possibile camminare tra giocolieri e botteghe del mercato, tra streghe e nobili, per le vie del borgo. Ma è d’estate che il paese si accende: numerosissime le sagre, tra cui la più famosa è quella degli “Arrosticini a tutta Birra”, giunta lo scorso luglio alla quattordicesima edizione. La sagra è una delle più frequentate della Valnerina, e dura circa dieci giorni, tra l’ultima settimana di giugno e la prima di luglio. È possibile gustarsi un ottimo pasto con musica dal vivo tutte le sere.
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