Va avanti la nuova rubrica settimanale di TerniLife. Si chiama “Paese che vai”. È a cura di Ilaria Alleva e punta a far conoscere, ai ternani e non, i nostri comuni. Bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. TerniLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected].
(di Ilaria Alleva) Narni è piena di storia ed eventi: scopriamola insieme.
DOVE SI TROVA – Narni è un comune di 19 169 abitanti a 240 m s.l.m. che dista solo 15 km circa da Terni. È arroccata su uno sperone a dominio della gola del Nera e della conca ternana, ubicazione di difficile accesso per l’asperità dei versanti che ne hanno condizionato forma e sviluppo urbano e che l’hanno resa difficile preda degli assedi nei secoli. Ispiratrice della serie best seller “Le Cronache di Narnia” di C.S. Lewis, è l’assessore al turismo e alla cultura (oltreché allo sviluppo economico e all’impresa agroalimentare) Lorenzo Lucarelli a parlarci della città e dei progetti futuri: “Le ultime amministrazioni hanno fatto uno sforzo notevole per riqualificare il patrimonio storico-culturale, a partire dalla ristrutturazione del Palazzo Comunale e di Palazzo Sacripanti, sede dell’Università. Adesso ci stiamo adoperando perché questi contenitori abbiano anche contenuti qualificati. Risistemeremo le mura e il teatro all’interno del Palazzo Comunale, unico teatro barocco d’Italia. Stiamo lavorando anche al progetto Leolandia, grazie anche al riconoscimento delle istituzioni, e al bando per la gestione delle Gole del Nera. Inoltre la città gode di tanta vivacità culturale di cui andare fieri: la cultura non solo è occasione di turismo, ma è importante anche come fonte di sviluppo economico”.
QUANDO NASCE – I primi insediamenti risalgono addirittura al Paleolitico, e ciò è dimostrato dai ritrovamenti di tombe trogloditiche, e di armi e arnesi silicei. Intorno all’inizio del primo millennio gli Osco-Umbri si stabilirono nella zona chiamando Nequinum il loro insediamento. Gli antichi romani, nel 300 a.C., per via della posizione strategica del sito in prossimità del confine tra Umbria e Lazio (snodo fondamentale per il controllo della viabilità tra Roma e l’Adriatico), lo assediarono, ma proprio la posizione arroccata dell’insediamento diede filo da torcere agli assedianti per oltre un anno, finché nel 299 a.C. due nativi del posto tradirono il proprio popolo e aiutarono i romani a varcare le mura. Divenne così un’importantissima colonia romana della Flaminia e ne venne cambiato anche il nome, dato che in latino Nequinum (da nequitia-inutilità) era di cattivo auspicio. Il nome divenne Narnia, per via della vicinanza al fiume Nera (all’epoca chiamato Nar). Non si hanno notizie certe della caduta della vocale finale. In epoca romana, Narnia ebbe anche l’onore di dare i natali a Nerva nel 30 d.C., ultimo italico degli imperatori romani, nominato nel 96 d.C. e portatore di libertà e tolleranza. Alla caduta dell’impero, la posizione strategica di Narni fu ancora fonte di guai: nel 545 d. C. le sue mura vennero smantellate ad opera del re dei Goti, Totila, poiché rallentavano la conquista di Roma. Dopo i Goti, fu la volta dei Longobardi, che inserirono Narni nel Ducato di Spoleto. Così la città diventò l’ultimo baluardo fortificato al confine con lo Stato pontificio, di cui però divenne parte nel 747 d. C. Dall’XI secolo, la città iniziò le sue lotte di ribellione a vari sovrani, cambiando fazione tra guelfi e ghibellini, e la sua influenza territoriale si estese su San Gemini, Stroncone, Calvi, Otricoli e Castiglione. Nel XIV secolo Narni perse definitivamente la propria indipendenza, entrando a far parte dei territori del papato. Sotto Gregorio XI il duca di Albornoz costruì la Rocca che ancora oggi domina la rupe su cui si erge il comune. È in questo periodo che inizia la decadenza economica, aggravata dal sacco dei Lanzichenecchi del 1527 e dalla peste che ne seguì. Dopo questo episodio i conflitti con Terni, accusata di aver aiutato il sacco, si inasprirono al punto che papa Clemente VII nel 1531 iniziò a scomunicare chiunque danneggiasse la città. Dopo la ricostruzione, Narni ebbe un nuovo periodo florido grazie ad alcune famiglie illustri. Ci vorrà il Risorgimento per far sì che Narni si renda autonoma e annessa al Regno d’Italia: il 23 settembre 1860, dopo che il 21 dello stesso mese la città era stata occupata dalle truppe piemontesi, si arrende la Rocca, mettendo così fine al dominio pontificio con grande entusiasmo della popolazione. Durante il Novecento, soprattutto dopo le guerre mondiali, si sviluppa il polo industriale che sarà strettamente legato a Terni e che tutt’oggi influenza la vita cittadina.
COSA VEDERE – Essendo piena di storia, Narni ha anche moltissime attrazioni turistiche, a partire dalla porta principale: la Porta Ternana, edificata tra il 1471 e il 1492, costituiva un bastione fortificato, austero e maestoso nella parte in cui le mura est della città facevano angolo con un lato che saliva fino alla Rocca. Entrando da qui è possibile osservare parti delle mura (anticamente munite di tre torri per ogni lato e in parte sfruttate per le abitazioni) che hanno reso la città imprendibile per moltissimo tempo. Proseguendo per la strada principale, si arriva a Piazza Garibaldi, centro della cittadina. Chiamata Piazza del Lago all’inizio per via della cisterna romana grazie alla quale ci si riforniva d’acqua durante gli assedi, presenta una fontana del 1527 sapientemente ornata, e ci si affacciano due importanti palazzi: una parte del Duomo e il Palazzo Vescovile. Il primo corrisponde alla Chiesa di San Giovenale, primo vescovo e patrono della città. L’inizio della costruzione risale al 1047. L’ingresso più imponente è quello di piazza Garibaldi, ma non è il principale, che si trova invece in piazza Cavour. Il portico è stato realizzato dai Maestri Lombardi dell’Università dei Muratori, e all’interno della chiesa si possono osservare l’architettura tipicamente romanica, un Fonte Battesimale voluto dal vescovo Gormaz, e vari affreschi. Il Palazzo Vescovile, invece, di epoca medioevale, ospita oggi il Centro Diocesano per la Documentazione, che contiene importanti documenti della Curia e del Comune. È stato precedentemente usato per la pinacoteca comunale, oggi trasferita a Palazzo Eroli, museo alle spalle del Palazzo Comunale, contenente anche diversi reperti archeologici. Da Piazza Garibaldi, salendo per la via omonima, a sinistra c’è la famosissima Via del Campanile, che porta alla torre campanaria della cattedrale. Avanzando si arriva a Piazza dei Priori: risalente all’epoca romana, costituiva il Foro della città. Sulla destra si può osservare Palazzo Sacripante, con bassorilievi del XIII secolo, la Torre Civica utilizzata anticamente per la lettura dei bandi, e Palazzo dei Priori, uno degli esempi più belli di architettura civica, che nel Medioevo ospitava la magistratura cittadina. Sulla sinistra invece ci sono il Palazzo Comunale, simbolo della fierezza di Narni, costituito da tre torri-abitazione e dalla facciata riccamente ornata, contenente anche il museo delle moto d’epoca, e Palazzo Calderini. In fondo, la fontana del 1303. Da qui, proseguendo su via Mazzini, si scende nella parte bassa dell’abitato, dove si possono osservare altre torri, l’ex chiesa di Santa Maria Maggiore (oggi Auditorium di San Domenico, all’interno del quale si possono ammirare mosaici e scavi archeologici della chiesa precedente), la chiesa di Santa Maria Impensole, del 1175, Palazzo Scotti, la torre dei Marzi, la facciata della chiesa di San Domenico, fino all’antica casa-torre della famiglia Cardoli. Si arriva così in piazza Galeotto di Marzio, dove c’è la chiesa di S. Restituta. Proseguendo ancora per via Mazzini si può raggiungere anche il Ponte d’Augusto, di epoca romana. Tornando indietro invece, fino a piazza Garibaldi, e prendendo via XX settembre, si arriva al quartiere Monte, edificato nell’XI secolo; da qui, proseguendo per via del Monte, si arriva fino alla famosa Rocca di Albornoz. Voluta dall’Albornoz, è errato accostarla a strumento di potere della città, anzi: il controllo del papato ha segnato la fine dell’indipendenza narnese. La Rocca fu infatti a lungo detestata dagli abitanti del borgo, fino al 1539 quando finalmente un narnese, Girolamo Arca, entrò in possesso delle chiavi della Rocca, sebbene fosse sempre funzionario papalino. Nel 1378 la fortezza era già completata. Oggi è utilizzata come museo, ed è possibile affittarla per banchetti nuziali ed eventi di questo genere. Fuori dalla città degni di nota sono la chiesa di San Girolamo, uno dei primi edifici gotici d’Italia, che è rimasto più o meno originale nel complesso; lo speco di San Francesco, uno dei primi monasteri francescani fondati dallo stesso santo d’Assisi nel 1213, dove si possono ammirare affreschi del ‘300; l’Abbazia di San Cassiano e moltissimi altri edifici religiosi. Inoltre, poco distante, è possibile visitare le Gole del Nera e il magnifico antico porto romano di Stifone, un gioiello immerso nel verde e nell’acqua limpida, ma attenzione: nonostante molti infrangano il divieto, le zone non sono balneabili per via della corrente che potrebbe risultare fatale.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI – Dallo scorso anno, Narni ha stretto una collaborazione con il “Terni Horror Fest”, festival culturale a tinte horror della città omonima, e ospita dunque una serie di appuntamenti tra incontri con scrittori del genere e rassegne cinematografiche a tema. Inoltre è possibile visitare “Narni Sotterranea”, una visita guidata da brividi per la città sotto la città: celle massoniche e stanze di tortura ammantate di mistero potrebbero essere un’ottima idea per passare Halloween (ma è possibile prenotare una visita durante tutto l’anno), ed è proprio questo il primo appuntamento: sabato 26 ottobre alle 14.30 si potrà scendere nel sottosuolo narnese (biglietti limitati), per poi tornare in superficie nell’Auditorium di San Domenico, dove ad aspettare i finalisti dei concorsi (letterario e fotografico) del “Terni Horror Fest”, ci saranno i membri dello staff e Paola Barbato, storica penna di Dylan Dog, nonché famosa scrittrice di thriller. Il 27 ottobre, invece, al Digipass di Narni in Piazza dei Priori, sarà ospite alle 20.45 Alessandro Maurizi, sovrintendente capo della Polizia di Stato, che presenterà il suo ultimo thriller. Seguirà una rassegna di cortometraggi horror premiati al “FiPiLi” di Livorno. Infine, per la notte di Halloween, non poteva mancare lo “Speciale Notte delle Streghe”: Cristiana Astori, famosa autrice di noir, presenterà il suo ultimo libro ambientato in una Budapest ottocentesca, prima di lasciare gli ospiti alla visione di “Suspiria” di Guadagnino. Il tutto si svolgerà al Cinema Monicelli dalle 21.00 del 31 ottobre. Ma è in primavera che Narni si anima con la famosissima “Corsa all’Anello”, la quale richiama turisti da tutta Italia: ogni anno in onore del proprio patrono, nelle due settimane precedenti la seconda domenica di maggio, Narni riprende le sue vesti medievali, con cortei storici filologicamente accuratissimi e goliardiche cene in taverna, nei diversi terzieri. Tutto è volto allo scontro equestre finale (che si svolge in Piazza dei Priori) per l’anello d’argento. Da qualche anno a settembre c’è anche la rivincita. Durante l’ultima decade di giugno c’è il “Festival del teatro”, anche se la stagione teatrale presenta diversi spettacoli durante tutto l’anno. A luglio c’è “Narni e le Vie del Cinema”, rassegna dei capolavori del cinema restaurato, e il “Narnia Festival”, grande kermesse di arte, musica e cultura a tutto tondo che propone spettacoli di artisti di fama mondiale, mostre, attività culturali e il meglio della didattica a livello internazionale; ad agosto c’è il “Mozart Masterclasses”. Narni ospita inoltre da moltissimi anni una fiera del fumetto, “Narni Comics & Games”, che prima aveva come location la Rocca di Albornoz, mentre oggi si svolge nel centro storico. Non possiamo che invitarvi dunque a scoprire le meraviglie di questo scrigno, anche perché non è necessario trovare l’armadio fatato: per immergersi nella magia di Narnia, basta seguire le indicazioni!
Foto: TerniLife ©