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‘Paese che vai’: alla scoperta di Ferentillo tra bellezze, appuntamenti e gusto

Va avanti la nuova rubrica settimanale di TerniLife. Si chiama “Paese che vai”. È a cura di Ilaria Alleva e punta a far conoscere, ai ternani e non, i nostri comuni. Bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. TerniLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected].

(di Ilaria Alleva)Arte, gusto, natura: non bastano le parole per descrivere Ferentillo.

DOVE SI TROVA – Ferentillo è un comune di 1874 abitanti situato nella Valle del Nera. Dista da Terni circa 28 km e si estende su una superficie di 69,61 m² – divisa in 17 frazioni – la cui altitudine varia da 1652 a 250 m s.l.m. Il fiume Nera divide il paese in due borghi: Matterella e Precetto. Famosissimo per le sue mummie e inserito nel “club dei comuni più belli d’Italia”, Ferentillo offre anche moltissimi eventi. È infatti il presidente della Proloco (vero motore pulsante del paese), Emilio Rosati, a lasciarci una dichiarazione: “Grazie alla Proloco negli ultimi anni abbiamo fatto la vera promozione turistica e culturale di Ferentillo. Facciamo diversi eventi durante l’anno che fanno di Ferentillo il paese più “vivo” della bassa Valnerina”.

QUANDO NASCE – Si è ipotizzato che originariamente ci fosse una tribù umbra stanziatasi nella Valle del Nera, i Naharki, che fu poi scacciata dall’arrivo dei romani.  Tuttavia di questo periodo storico non si hanno attestazioni o documenti attendibili. La storia documentata invece parte dal 740 d.C.: il re dei Longobardi, Liutprando, costretto a lasciare la città di Ferento, fondò in Valnerina il nuovo paese chiamato Ferentillo, da “Ferentum Illi”, ovvero “Quelli di Ferento”, in memoria delle proprie origini. Altro evento importante dell’antica storia del paese, è la fondazione dell’Abbazia di San Pietro in Valle: edificata nell’VIII secolo dal duca di Spoleto (che si fece poi monaco nella stessa abbazia), subì il saccheggio dei Saraceni alla fine del IX secolo e rifiorì solo dal 996 per volere di Ottone III. Dopo l’incursione dei Saraceni, intorno al 1100, furono edificati dei castelli difensivi, uno a Precetto e uno alla Matterella, oggi conosciuti come Rocche. Nel 1234 Gregorio IX assegna l’abbazia ai cistercensi. Tuttavia c’erano frequenti irregolarità per le lotte di potere influenzate da Spoleto. Questa abbazia infatti aveva una funzione protettiva nei confronti della città, così come le Rocche: in particolare la Rocca del Precetto era di notevole importanza, poiché comunicava direttamente con la Rocca di Narni. Facendo dei segnali si potevano trasmettere messaggi da un castello all’altro evitando i due giorni di cammino, dunque Spoleto era aggiornato su eventuali attacchi provenienti da Roma con due giorni di anticipo. Inoltre è dall’abbazia che nasce la bonifica delle paludi. Nel XIV secolo a causa della pessima condotta dei monaci, papa Bonifacio VIII con la sua bolla pontificia fa passare il territorio sotto il controllo del Capitolo Lateranense. Nel  1484 papa Innocenzo VIII (appartenente alla famiglia Cybo) nomina suo figlio naturale, regolarmente legittimato, Franceschetto Cybo primo signore del piccolo stato di Ferentillo e, poco dopo, governatore dell’abbazia. Costui sposò Maddalena de’ Medici, figlia di Lorenzo il Magnifico e sorella di papa Leone X. Il figlio Lorenzo sposerà poi una Malaspina, dando origine alla stirpe dei Cybo-Malaspina che porterà Ferentillo al suo massimo splendore, in particolare con Alberico Cybo-Malaspina: nominato duca dal pontefice Paolo V nel 1619, fece del borgo un’entità territoriale autonoma da Spoleto e dalla Chiesa ancor prima di ricevere la nomina, con lo Statutus Statum Ferentilli del 1573. Tuttavia nel 1730, il ducato fu venduto a Niccolò de Benedetti cui seguiranno i Benedetti-Montevecchio di Fano. Nel 1799 con l’arrivo dei francesi, Ferentillo subì una dura sconfitta, nonostante le truppe spoletine fossero giunte in soccorso. Nel 1847 papa Pio IX affidò Ferentillo alla famiglia francese Montholon, con il titolo di Principi di Umbriano e Precetto. Durante l’Unità d’Italia, Ferentillo ebbe l’onore di ospitare Garibaldi e sua moglie per una notte e di sventare un attentato alla sua vita. Durante questo periodo, Ferentillo divenne comune ed ebbe un sindaco eletto dal consiglio comunale. Tuttavia con la guerra e il fascismo, il sistema elettivo venne abolito per essere ripristinato solo nel 1946.

COSA VEDERE – L’attrazione principale è sicuramente il museo delle mummie: conservate nella cripta romanica della Chiesa di Santo Stefano, si sono mantenute per secoli grazie alla particolarissima conformazione del terreno, ai singolari microorganismi che lo abitano e alle condizioni atmosferiche della cripta. Si è provato a spostarle, ma è stato notato che deperiscono velocemente. Ci sono una ventina di mummie con ancora lembi di pelle, unghie, capelli, più un ossario in fondo alla stanza. Un posto da brivido ma assolutamente imperdibile. La chiesa che le ospita è stata costruita nel XVI secolo sopra un’altra di epoca quattrocentesca, che oggi è proprio quella che ospita il museo delle mummie. Sulla facciata della chiesa si conserva un orologio del XVIII secolo e un rosone a forma di ruota. Famosissimo il campanile affianco, circondato dalla leggenda del campanaro. All’interno della chiesa sono presenti vari affreschi, ma dell’epoca antecedente alla ristrutturazione del 1749 in stile Rococò è rimasto ben poco. Degne di nota, sempre all’interno del centro storico, le chiese di San Giovanni Battista (che contiene affreschi del XVI secolo attribuiti a Cola dell’Amatrice), della Madonna del Gonfalone e di Santa Maria della Matterella (all’interno della quale si possono ammirare gli affreschi dell’importante artista rinascimentale Iacopo Siculo). C’è poi l’Abbazia di San Pietro in Valle, ristrutturata da poco per la ricezione turistica. Al suo interno sono conservati dei frammenti longobardi e dei sarcofagi romani, nonché importanti cicli di affreschi del XII secolo, oltre ad affreschi più tardi. L’altare maggiore è in marmo dell’VIII secolo ed entrando nel chiostro si può ammirare un’ara di marmo probabilmente greca, raffigurante satiri e menadi. Anche la Rocca della Matterella oggi è una suggestiva attrazione turistica, raggiungibile passando per le vie del paese e per i bellissimi terrazzamenti di pietre murate a secco. Palazzo Silvani-Loreni, affacciato su Piazza Garibaldi, fu la sede legislativa e governativa fino al XVII sec. e ha per accesso un’imponente scalinata che si apre su un atrio, il quale divide il giardino dalle stanze del palazzo. Il grande salone di rappresentanza presenta il soffitto a cassettoni e un ciclo di affreschi rinascimentali ancora ben conservati. C’è anche un’eccezionale raccolta libraria custodita nella biblioteca e una collezione di armi esposte. Nella zona di Precetto, invece, c’è il Palazzo del Principe di Montholon. Ma non mancano certo le attrazioni anche per chi ama la natura: non solo Ferentillo è immerso nel verde, ma offre diverse attività sportive tra cui l’arrampicata sulla falesia naturale nella zona di Precetto, il rafting, il canottaggio e l’hydrospeed sul fiume Nera (oltre alla pesca sportiva e no kill). Ma c’è anche il trekking, la mountain bike e l’equitazione. O, più semplicemente, si potrà godere di una piacevole passeggiata nei boschi.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI – Emilio Rosati ci ha anche dato informazioni più dettagliate sugli eventi che ravvivano Ferentillo durante tutto l’anno: da qualche tempo la Pro Loco organizza per Halloween “una grande festa che facciamo per i bambini e non”, completa di pasto alla taverna del paese. “Poi continuiamo con San Martino, tipica festa contadina con castagne e vino novello”. Durante il periodo natalizio, dall’8 dicembre al 6 gennaio “iniziamo con Valnerina in Vetrina (fiera dei prodotti tipici e artigianali di Ferentillo) e finiamo con la befana che scende dal campanile della Chiesa di S.Maria (a cura della sezione CAI di Terni),passando per tombolata varie e mercatini natalizi”. Ma è il Presepe Artistico nella Chiesa di Santa Maria ad attrarre turisti a livello nazionale: si tratta di un presepe multiscenico animato, in cui la narrazione del Vangelo di Luca è animata da giochi di luce, effetti di fumo e altri movimenti che di anno in anno si arricchiscono. A Pasqua e il Lunedì dell’Angelo c’è la goliardica e antichissima tradizione de “Lu Ciuccittu”: è un gioco che consiste nel tirare un uovo contro quello dell’avversario. Chi resta con l’uovo integro, ha vinto! Ma l’evento che attrae più turismo in assoluto, è sicuramente quello de “Le Rocche Raccontano”: “la nostra rievocazione storica che oltre 500 costumanti in 14 quadri viventi, raccontano la storia della Valnerina”. Gli spettacoli si ripetono per più serate, e gli spettatori ripercorrono non solo i punti salienti della storia del comune, ma anche i luoghi più importanti. Per ogni turno, gli spettatori votano alla fine il quadro e il personaggio migliori, e alla fine della festa i costumanti vincono dei premi per miglior scenografia, miglior personaggio, miglior quadro vivente, oltre ai voti del pubblico e della critica. Inoltre in questo stesso periodo il paese si anima con la notte bianca e i vari eventi ad essa legati, tra cui vari concerti e la possibilità di godere della taverna. Dieci giorni a fine agosto per salutare l’estate in grande stile!

Foto: TerniLife ©

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