Gestione “in house” dei musei, il resto “spacchettato”.
Si va verso questa soluzione per il polo museale e teatrale della città, un rimedio che il Comune di Terni sta studiando per evitare un’altra gara deserta dopo il primo flop.
Il vice sindaco e assessore alla Cultura, Andrea Giuli, incontrerà dirigenti, funzionari e tecnici comunali del settore per decidere il metodo più adeguato. Agli attuali gestori, ovvero Indisciplinarte, Civita, Alis e Actl, è stata concessa una proroga di due mesi visto che il loro appalto sarebbe scaduto il 31 ottobre: tempi troppo stretti, con Palazzo Spada che si sarebbe per forza di cose trovato davanti a un’altra gara senza alcun esito e senza neppure una busta da aprire. Fino a oggi, infatti, non è arrivata neppure una sola richiesta di partecipazione.
Il problema è sempre il solito: i soldi, troppo pochi per gestire un patrimonio non del tutto irrilevante come il polo museale e teatrale. Si parla del teatro Secci, del Caos, dell’anfiteatro romano e del Paleolab. La cifra dell’attuale bando in corso vede, per una gestione quinquennale, un valore complessivo di base pari a 711 mila e 823 euro.
Alla prima gara con scadenza il 10 luglio non c’era stato alcun operatore a prendersi la briga di partecipare. Un bel grattacapo per il Comune che si è ritrovato a rimettere mano alla procedura di gara con un bando revisionato e snellito dal quale è stato scorporato il sito di Carsulae ora a gara con il sito della cascata delle Marmore.
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