Ha riscosso un ottimo successo di pubblico l’iniziativa culturale organizzata dal circolo culturale Il Teatro in collaborazione con il Comune di Ficulle ed incentrata su Giacomo Leopardi. Ne dà notizia il vice sindaco di Ficulle, Francesca Barbini, che esprime soddisfazione per la serata di letture di poesie nell’ambito della 29esima edizione della Rassegna Teatrale Ficullese per celebrare il duecentesimo anno da quando il grande poeta scrisse “L’infinito”.
L’incontro si è svolto nella suggestiva cripta della chiesa di Santa Maria Nuova, un locale recentemente recuperato all’uso pubblico ed intitolato al grande giurista medioevale Graziano, che proprio a Ficulle nacque nel dodicesimo secolo.
Le letture sono state a cura dell’attore e regista Ivan Roberto Orano, da tempo abitante proprio a Ficulle che si è cimentato un recital di poesie scelte tra quelle più immediate e più note e che molti, sottolinea la Barbini, hanno imparato a memoria nella scuola dove ancora si esercitava la mente in questo modo, mentre sono state tralasciate quelle in cui il poeta enuncia in maniera articolata le sua visione del mondo e dell’umanità per non togliere freschezza all’incontro.
In appendice, per ricordare un altro grande della letteratura italiana recentemente scomparso, sempre Orano ha dato lettura di un racconto di Andrea Camilleri tratto da “Gli arancini di Montalbano“. A concludere l’incontro il professor Mario Morcellini ha proposto alcune riflessioni sui brani letti e sull’influsso dei due autori sulla cultura del nostro paese.
“La serata prosa e poesia che quest’anno ha arricchito la rassegna – dichiara il vice sindaco – è stata una proposta nata dalla volontà di uscire dal consueto repertorio e offrire un piatto dal gusto un po’ insolito per palati raffinati. La risposta, in fatto di presenza di pubblico, è stata numerosa quanto inaspettata e ha premiato questo salto di qualità. La sala gremita e l’ampio consenso riscosso ci offrono l’occasione per riflettere e continuare nel realizzare iniziative di un certo rilievo oltre i soliti schemi ormai collaudati”.
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