Il presidente della Regione Umbria Fabio Paparelli ha inviato oggi, come annunciato, una lettera al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte nella quale chiede che la ricostruzione sia centrale nel programma di governo.
“L’ultima sequenza sismica che ha interessato in questi giorni il territorio dei Sibillini, tra Norcia ed Arquata del Tronto – scrive Paparelli, ha riproposto con forza l’esigenza di una rapida ed efficace azione per velocizzare il complicato processo di ricostruzione del Centro Italia, che, ormai a tre anni dalle prime violente scosse del 2016, stenta a decollare pur essendo stata superata, nella mia regione, la fase emergenziale (al netto degli ultimi accadimenti) e pur essendo partita una ricostruzione che rischia però di essere troppo lunga e farraginosa.
In ogni caso, nonostante innegabili difficoltà e lentezze, a tre anni dal sisma possiamo anche affermare che il processo di ricostruzione si è avviato e che in Umbria si punta ad una ricostruzione di qualità, volta a restituire alle comunità colpite un patrimonio edilizio più sicuro, energeticamente efficiente e urbanisticamente ripensato in alcune sue parti, con edifici pubblici in grado di fornire funzioni di servizio ai cittadini in condizioni migliori di quelli antecedenti al sisma e con una riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio storico e culturale danneggiato alfine di salvaguardare e ripristinare l’identità delle comunità e restituire un sistema territoriale più attrattivo.
Per questi motivi – sottolinea il presidente della Regione – è necessario che, nella fase di predisposizione del programma del nuovo Governo, la ricostruzione assuma un ruolo centrale tra gli impegni che le forze politiche andranno ad assumersi. Intendo per questo sottoporre alla Sua attenzione la necessità non più rinviabile di una revisione delle procedure amministrative messe in campo, tutte basate su regole ordinarie che certamente non si adattano alla straordinarietà dell’opera di ricostruzione ed all’esigenza di tempi rapidi per dare risposte ai cittadini danneggiati dal sisma”.
“Un cambio di passo che – secondo il presidente Paparelli, oltre ad eliminare inutili complicazioni burocratiche ed a snellire i tanti complicati procedimenti amministrativi previsti, restituirebbe fiducia alla popolazione e certamente aiuterebbe a portare avanti con maggiore facilità le incombenze e le difficoltà della ricostruzione stessa.
A questo proposito mi permetto di ribadirLe quelle richieste e quelle proposte che le quattro Regioni interessate e la totalità dei Comuni hanno più volte avanzato.
In particolare mi riferisco alla possibilità di ulteriori 400 assunzioni negli uffici ricostruzione per corrispondere alle esigenze reali, a quella di utilizzare la rete dei professionisti esterni sia per quanto riguarda le istruttorie che i controlli nelle varie fasi del processo amministrativo e mi riferisco allo snellimento della burocrazia e delle procedure correlate, a partire dalla unicità del procedimento amministrativo in capo ai vari soggetti.
Inoltre, il ripetersi nel tempo di sequenze sismiche – aggiunge, ripropone con forza l’esigenza di strumenti idonei di sostegno e di aiuto all’economia di questi territori, volta ad incentivare la permanenza e magari attrarre nuove imprese.
In questa direzione sarebbero utili strumenti come la cassa integrazione in deroga “automatica”, che può essere applicata immediatamente in caso di bisogno ed un regime di aiuto dedicato, sul tipo di quelli previsti per le aree svantaggiate, da applicare ai settori del turismo, commercio, artigianato ed agroalimentare, con specifiche norme speciali su contributi previdenziali e fiscalità.
Aldilà delle singole proposte, che potranno essere discusse ancora e approfondite in appositi tavoli di lavoro, ravvisiamo la necessità di giungere rapidamente alla definizione di un apposito nuovo decreto legge (che corregga anche i punti critici del Decreto “Sblocca cantieri”) auspicando anche una maggiore e diversa collaborazione con il Commissario straordinario.
Egregio Presidente – conclude Paparelli, attendiamo con speranza e fiducia ed affidiamo a Lei ed al nuovo Governo un segnale forte di attenzione, che faccia percepire un nuovo impegno ed un robusto passo avanti in questa delicata ma fondamentale attività di ricostruzione che interessa il cuore vero dell’Italia”.
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