Ventidue corsi biennali per la formazione di circa 500 giovani che hanno garantito una media di inserimenti lavorativi pari all’80 per cento degli studenti diplomati. “Dal 2011 ad oggi sono questi i dati che confermano nei fatti il successo degli Istituti tecnici superiori in Umbria e che ci consentono non soltanto di confermare il lavoro svolto ma di ampliare l’offerta formativa a settori strategici per la nostra Regione quali le tecnologie innovative per il turismo, i beni e le attività culturali e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione”. Così il presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, insieme all’assessore all’istruzione Antonio Bartolini, ha illustrato le linee fondamentali della delibera della Giunta regionale che ha dato avvio al percorso di concertazione per la definizione del nuovo Piano triennale territoriale per il 2020-2023, nel corso di un incontro a Palazzo Donini con tutti i soggetti che fanno parte del partenariato sociale, interessati ai corsi ITS. “La Regione Umbria – ha sostenuto il presidente Paparelli – viste le eccellenti performance occupazionali raggiunti dai percorsi ITS fin dalle prime edizioni, intende incrementare e sviluppare ulteriormente l’offerta formativa regionale nella direzione del turismo e dell’innovazione digitale. Intendiamo realizzare l’obiettivo attraverso una reale concertazione istituzionale svolta in collaborazione con università, impese, istituti superiori, organismi di formazione e centri di ricerca, anche sulla base delle proposte formulate dalle province e dal confronto con le parti sociali. In questo quadro saranno valutati i nuovi ambiti di formazione, coerenti con le vocazioni del nostro territorio, che tengano conto delle capacità occupazionali regionali e dei bisogni espressi”.
“In Umbria ad oggi sono attivi percorsi che riguardano la formazione sulle nuove tecnologie per il made in Italy e sulle nuove tecnologie della vita che hanno portato al diploma 223 studenti e che vede attualmente impegnati ulteriori 264 studenti. Tutto ciò ha comportato anche un impegno finanziario notevole – ha proseguito Paparelli. Dal 2015 al 2020 è stata impegnata la somma complessiva di 5.520.000 euro, integrata per il biennio 2019-2021 di 1 milione e 560mila euro. Ma l’operazione più importante per sostenere l’attività degli Istituti tecnici l’abbiamo compiuta con la riprogrammazione del Fondo Sociale Europeo destinato all’Umbria portando le risorse disponibili da 5.100.000 ad 11.200.000 euro. Ora, grazie al raggiungimento degli obiettivi del POR FSE Umbria 2014-2020, potranno essere stanziati ulteriori fondi aggiuntivi da investire per attivare nuovi percorsi di istruzione, sempre in stretto collegamento con il sistema delle imprese e con il mondo del lavoro. Proprio le imprese – ha concluso Paparelli – continueranno a svolgere un ruolo da protagoniste. Gli Istituti tecnici superiori infatti possono essere una risposta adeguata alla domanda di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche richieste dalle imprese per promuovere i processi di innovazione”.
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