Analizzare gli scenari e gli strumenti di sviluppo delle energie rinnovabili in Italia e in particolare nel territorio umbro. È stato questo il tema della quinta tappa del roadshow di Elettricità Futura “Le opportunità di sviluppo delle fonti rinnovabili nel settore elettrico” realizzato a Perugia in collaborazione con Confindustria Umbria. Il workshop, che si è svolto nella sede di Confindustria Umbria, ha riunito rappresentanti istituzionali e operatori del settore elettrico. L’Umbria, per ragioni storiche, ha una dotazione molto importante nell’ambito delle rinnovabili grazie alla quale oltre il 60% della produzione elettrica è garantita da fonti energetiche rinnovabili. L’idroelettrico rappresenta la fonte principale seguita dal fotovoltaico.
“L’obiettivo fissato per il 2030 prevede il raddoppio dell’energia prodotta da fonti rinnovabili – ha sottolineato Antonio Alunni, presidente di Confindustria Umbria – occorre fare squadra tra industria, comunità e istituzioni regionali. Si tratta di un’opportunità sia per chi dovrà costruire gli impianti che per chi dovrà produrre energia, ma anche per gli utilizzatori. Non dimentichiamo che produrre energia da fonti rinnovabili significa oggi più efficienza e minori costi. E la nostra manifattura, per la quale l’energia rappresenta un costo importante, ha necessità assoluta di questo”.
Fernanda Cecchini, Assessore Ambiente Regione Umbria, ha spiegato come la Regione Umbria, con più del 60% della produzione elettrica coperta da rinnovabili, ha già raggiunto prima di altre regioni gli obiettivi al 2020 proprio grazie al contributo delle imprese.
Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura, ha evidenziato come il sistema energetico italiano è un settore di eccellenza riconosciuta: “Abbiamo davanti a noi un Piano Energia e Clima al 2030 ambizioso in grado di mettere in moto energie positive per il nostro Paese e per il settore elettrico, in termini di investimenti (80 miliardi di euro) e di occupazione con 30.000 posti annui nelle attività di costruzione ed installazione. L’unico modo per raggiungere questi obiettivi, che prevedono un forte incremento della capacità da fotovoltaico ed eolico e l’implementazione di una filiera della mobilità sostenibile, è proprio la costruzione di un rapporto stretto e collaborativo tra le imprese, comunità e amministrazioni”.
Per Giuseppe Consentino, Presidente Sezione Energia Confindustria Umbria, Head of Local and Public Affairs ERG, è necessario semplificare e omogeneizzare le norme e le procedure di installazione degli impianti rinnovabili, favorendo gli interventi di sostituzione e potenziamento degli impianti (repowering/revamping).
Secondo Ciro Becchetti, Direttore Agricoltura, Ambiente, Energia, Cultura e Spettacolo Regione Umbria, la strategia regionale è fondamentale proprio perché mira a coniugare gli obiettivi energetici e ambientali con quelli economici e sociali, attuando misure volte non solo allo sviluppo sostenibile ma anche alla crescita dell’occupazione. Cristina Vajani, Responsabile Promozione e Assistenza alle Imprese GSE, ha invece sottolineato il ruolo delle regioni per lo sviluppo delle rinnovabili in ottica di integrazione con i singoli territori e di valorizzazione delle relative peculiarità.
Giovanni Simoni, Coordinatore Task Force Sviluppo PMI, CEO Kenergia eStorage Solution Provider, ha spiegato l’importante ruolo dello storage per abilitare la rete elettrica regionale a ricevere, trasportare e distribuire la nuova potenza rinnovabile: “La quota di energia elettrica prodotta da FER, oggi pari al 75 %, potrebbe raggiungere al 2030 una percentuale pari all’83%. Questo rappresenta il primo passo che apre la strada alla realizzazione di un progetto «Umbria Green»”.
Nel corso del convegno sono intervenuti anche Nicola Stabile, Presidente del Consiglio di Amministrazione della GBM, Davide Ministro, Project Manager impianto di Foligno, Asja Ambiente Italia, Gianluigi Angelantoni, Presidente Angelantoni Industrie e Maurizio Spoldi, Responsabile Esercizio Toscana e Umbria, e-distribuzione.
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