“Entro trenta giorni le associazioni delle famiglie delle persone disabili e i disabili stessi presenteranno le loro proposte su come impiegare al meglio le risorse economiche che questa Amministrazione Comunale è riuscita a riattivare. Si tratta di almeno un milione di euro dei tre milioni che in appena 11 mesi abbiamo immesso nel sistema del welfare cittadino, fondi ereditati dal passato, ma che la precedente amministrazione era stata incapace di rendere spendibili”. Lo scrive in una nota diffusa oggi, l’assessore al Welfare Marco Celestino Cecconi.
“Questa modalità di condivisione – prosegue l’assessore – è stata oggetto della riunione che abbiamo tenuto nei giorni scorsi, in Bct e che ha visto la presenza di associazioni che costituiscono per rappresentanza una presenza molto significative delle famiglie e dei disabili. Ringrazio l’Afad, Aladino, Aeg Vita indipendente, un Volo per Anna, Fish Umbria( federazione di più associazioni ) , l’impresa sociale Agire con Responsabilità e anche Cinzia Fabrizi, la preside degli istituti tecnico e istituto professionale, per la partecipazione e per l’apporto che daranno”.
“Il nostro è un concetto molto semplice, quello del fare, del fare insieme, che parte da una base solida, ovvero le risorse già attivate e deliberate. Si traatta di 900mila euro circa ad ottobre, 230 mila euro a dicembre e novembre dello scorso anno, 650 mila euro a febbraio, un milione e 100 mila euro nel mese di giugno, oltre 599 mila euro per la Vita indipendente e Il dopo di noi. Non tutti fondi Fse, fondi che – giova ricordare – si riferiscono ai periodi 2014-2020 e per i quali noi abbiamo fatto schede di progetto e tanto altro ,e che solo per questo sono diventati spendibili”.
“Ora c’è da utilizzare al meglio un milione di euro. Entro un mese, abbiamo chiesto appunto alle associazioni di dirci la loro. Il tessuto associativo è considerato da questo assessorato una risorsa fondamentale, un interlocutore doveroso”.
“Finora – conclude l’assessore Cecconi – il confronto si è manifestato in contesti parziali. Il dibattito politico per alcune settimane è stato incentrato su segmenti dei servizi per le persone disabili. E’ il momento di affrontare tutti i temi e di dare risposte complessive. Partendo dalle persone, dai disabili, dalle loro famiglie, in un confronto costruttivo con le associazioni. Su un punto siamo irremovibili: gli interessi delle famiglie, dei disabili, vengono prima di ogni altra cosa. Gli operatori del sociale devono essere un supporto, nell’ambito di dinamiche trasparenti e tutte riconducibili all’interesse generale”.
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