“Purtroppo alle parole sembra non stiano seguendo i fatti. Prendo atto dell’impegno della consigliera Santini e condivido naturalmente le preoccupazioni per la situazione della Provincia, ma devo anche sottolineare alcune evoluzioni negative sulla vicenda di questi enti”. A dirlo è il presidente della Provincia, Giampiero Lattanzi, che risponde al comunicato diramato due giorni fa dalla consigliera provinciale della Lega, Monia Santini sulla situazione dell’ente.
“Proprio ieri (giovedì, ndr) – nota Lattanzi – in sede di discussione del decreto sblocca cantieri in Parlamento sono stati ritirati tutti gli emendamenti presentati dalla Lega sulle Province. E’ il risultato peggiore che si potesse auspicare”, rimarca il presidente che aggiunge: “Ferme restando così le cose, si rischia di tornare indietro a passi da gigante e non assicurare più le risorse necessarie per gestire servizi fondamentali per i cittadini e tutto questo nonostante le dichiarazioni recenti del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Giancarlo Giorgetti che avevano dato speranze su un impegno del governo.
Le parole della consigliera Santini sulla situazione della Provincia e soprattutto sulla necessità di ridare dignità all’ente sono condivisibili – afferma il presidente Lattanzi – proprio per questo obiettivo, quello cioè di ridare un ruolo e il giusto valore all’ente, stiamo lavorando fin dall’inizio di questa vicenda lunga e penosa, partita con un tentativo di riforma mai terminato e con un voto al referendum che ha bocciato il disegno di cancellazione costituzionale delle Province italiane.
Abbiamo lavorato – ricorda il presidente – in anni molto difficili, complicati e incerti, con l’unico obiettivo di assicurare i servizi al cittadino e mantenere vivo un ente fondamentale per la comunità. Abbiamo fatto molto in una condizione, è bene ricordarlo, davvero drammatica. Le risorse non c’erano più, moltissimo personale era trasmigrato in altri enti, i bilanci erano precari e siamo anche dovuti ricorrere al predissesto. I lavoratori erano avviliti e preoccupati per il loro futuro. Il tutto si ripercuoteva inevitabilmente sui servizi da erogare, con una Regione che si era, e tutt’ora è così, ripresa molte deleghe pesanti senza riuscire però ad assicurare quell’operatività e quella concretezza che la Provincia garantiva ai cittadini.
In quegli anni difficilissimi – sottolinea sempre il presidente – abbiamo lavorato con serietà e senso di responsabilità. Il mio impegno e quello dei consiglieri è stato sempre massimo, nonostante il taglio delle cariche politiche, quello dei compensi e, non ultimo, quello dei permessi dal lavoro per svolgere il mandato istituzionale. Abbiamo dovuto fronteggiare i problemi contingenti dovuti alla mancanza di risorse per assicurare i servizi e alla situazione interna all’ente dove la tensione e l’incertezza avevano creato condizioni di litigiosità e di malessere generalizzato.
Complicata – aggiunge – è stata anche la gestione della riorganizzazione del personale e della macchina amministrativa dovendo procedere alla completa ristrutturazione dell’ente con il personale rimasto dopo il grande esodo e in una situazione in cui si è dovuto interagire, a volte, con qualche dirigente non preparato ad affrontare questa fase di straordinaria emergenza.
Sono stati anni per certi versi terribili per il presidente, per il Consiglio provinciale e per i lavoratori dell’ente, ma anche anni che ci hanno fatto capire ancora di più quanto la gente e i Comuni avevano la necessità e il bisogno di un ente locale a cui fare riferimento. Su questa direzione – dice Lattanzi – abbiamo mantenuto la barra dritta, con il supporto fondamentale dell’Upi nazionale che non ha mai smesso di lottare per far recuperare quel ruolo fondamentale di raccordo e operativo che avevano le Province.
Il mio auspicio – conclude il presidente – è che la volontà enunciata a parole si tramuti davvero in atti concreti, come annuncia di voler fare anche la consigliera Santini. Su questo punto troverà me e credo l’intero Consiglio sempre disponibili e pronti a lavorare come abbiamo sempre fatto, sia sul fronte dei servizi che su quello del riassetto interno dell’ente”.
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