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Trasporto disabili, 22 lavoratori resteranno a casa

La sera del 15 maggio 2019, quando riporteranno i loro mezzi nei rispettivi depositi, se ne torneranno a casa, senza più avere il proprio lavoro il giorno dopo. A meno che non succeda qualche “miracolo” nel frattempo.

Sono i 22 lavoratori dell’Ati (l’associazione temporanea di imprese), composta dallecooperative Elios, Cmt e Actl (autisti e accompagnatori), cui proprio a metà del mese prossimo scade la convenzione per il servizio di trasporto dei disabili.

Si tratta di una vicenda che, già da inizio anno, ha scatenato furibonde polemiche, quando il Comune di Terni ha deciso di modificare il servizio, istituendo una sorta di voucher che le famiglie dei disabili dovrebbero utilizzare a seconda delle rispettive esigenze.

Un sistema che, secondo l’assessore al welfare, Marco Cecconi, finito nel mirino delle associazioni dei familiari, potrebbe addiruttura migliorare il servizio, tesi rispedita al mittente dalla maggior parte degli utenti e dagli stessi operatori.
nche perché il contributo di Palazzo Spada all’abbisogna è stato ridotto drasticamente, da 300 mila a circa 78 mila euro.
Ventidue dipendenti delle cooperative sopracitate, quindi, non hanno alcuna garanzia sulla possibilità di mantenere il posto di lavoro.

L’ultimo tentativo di mediazione è stato provato ieri l’altro davanti al prefetto Di Biagi, presenti lo stesso Cecconi e i rappresentanti di Fp CgilFisascat Cisl.

“Con un costo al chilometro di 0,70 euro poco si può fare – spiega Valentina Porfidi, che segue la vertenza per la Fp Cgil – nel caso degli accompagnatori, esclusi dalla prima versione del bando comunale e poi reinseriti, non ci sono proprio le risorse economiche per garantire il proseguimento del servizio”. (dal Corriere dell’Umbria)

Foto: TerniLife ©

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