Domenica 14 aprile il vescovo Giuseppe Piemontese ha celebrato la messa della domenica delle Palme presso Acciai Speciali Terni di viale Brin (officina meccanica della Società delle Fucine), per i lavoratori dell’Ast e i loro familiari, alla presenza dell’amministratore delegato Massimiliano Burelli, del sindaco Leonardo Latini e del vicesindaco Andrea Giuli, delle autorità militari e civili, della dirigenza aziendale, dei rappresentanti dei sindacati del cappellano della fabbrica don Marcello Giorgi e animata dalla Corale del Cuore.
L’OMELIA DEL VESCOVO
«Rinnoviamo la tradizione della Messa pasquale in questo luogo di lavoro particolare, che tiene alto il prestigio della nostra città, che con esso si identifica, complesso industriale, dove tanti uomini e donne con la loro fatica e con l’ingegno contribuiscono al benessere comune e allo sviluppo della società. La Santa Messa in questo luogo vuole essere anche espressione della attenzione e gratitudine della Chiesa per tutti voi.
Iniziamo insieme una Settimana particolare per la Chiesa e i cristiani; è chiamata santa per il mistero che si ricorda e si rinnova: la Pasqua di Nostro Signore Gesù Cristo, la sua passione, morte e risurrezione. Non solo una commemorazione per non dimenticare, ma una memoria nel significato biblico, nella quale si rinnova e si attua per noi, per la potenza dello Spirito Santo, la grande opera della salvezza, compiuta da Gesù, per l’umanità, ma anche per tutti noi che partecipiamo con fede e devozione.
Abbiamo ricordato il festoso e glorioso ingresso di Gesù a Gerusalemme nell’imminenza della sua passione. Gesù, mentre cavalca un asino, viene accolto festosamente come messia dagli abitanti di Gerusalemme. I bambini, raccontano gli evangelisti, acclamano e cantano, le folle agitano rami di palma e di ulivo in segno di deferenza e stendono mantelli davanti al suo passaggio. Gerusalemme accoglie il suo re, umile e pacifico. Gesù incontra il suo popolo, lo educa, lo guida all’incontro con Dio Padre, lo trasforma e salva con il dono della sua vita.
Quella stessa folla che lo acclama, presto, dopo pochi giorni ne chiederà la condanna a Pilato, istigato da chi si oppone al progetto di amore e di pace, predicato d Gesù.
I due momenti, in questa celebrazione si intrecciano: mistero di gloria e di passione: infatti dopo la commemorazione dell’ingresso in Gerusalemme, abbiamo proclamato il racconto della passione di Gesù secondo l’evangelista Luca ci rendiamo conto della sua ricchezza e del grande significato, di conforto, consolazione e speranza per ciascuno di noi, per la Chiesa e per questa comunità.
Luca inizia dal racconto dell’Istituzione Eucarestia, nelle parole di Gesù che dice ai discepoli: “fate questo in memoria di me”.
Gesù vuole dire: “Ripetete nei secoli il gesto dello spezzare il pane, ossia Gesù che si è fatto pane per chi è nel bisogno. Anche voi diventate pane di vita per i vostri fratelli. Nel lavoro, nella fabbrica, nella società, nella famiglia dobbiamo ripetere il gesto di Gesù di farci pane per i fratelli, altrimenti ciò che facciano e la nostra vita è solo cerimonia liturgica, ritualismo. Come Gesù si fa pane così deve avvenire per noi.
Ed ancora si narra che Gesù venne crocifisso tra i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Uno dei malfattori appesi alla croce insultava Gesù, mentre e l’altro rimproverava il suo collega. Poi dice a Gesù: Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gesù Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”.
Di fronte al male il discepolo non può imprecare, maledire, invocare castighi. Sempre ricordarsi di come ha risposto il Maestro.
Luca vuole sottolineare nel suo Vangelo che Gesù nasce povero e i primi ad essere accanto a Gesù sono i pastori, coloro che erano considerati gli ultimi della società.
Durante la vita si circonda di gente semplice, pescatori, pubblicani, peccatori, prostitute per dare loro una speranza e una consolazione. Dalla passione della morte di Gesù noi riceviamo misericordia, perché non sappiamo quello che facciamo quando ci dedichiamo al peccato. Oggi chiediamo al Signore che ci aiuti ad affidarci sempre alla sua misericordia, a non disperare mai, perché Gesù è venuto, si è fatto pane per noi, è venuto per accompagnarci in paradiso.
Gesù propone il suo progetto di vita anche a noi, un progetto di fedeltà e di amore senza condizione per gli uomini, compresi i nemici e i persecutori. Un amore gratuito. Ci spaventa questo progetto? Gesù dice: pregate per non cadere in tentazione, per superare la prova, irrobustirci nell’amore.
La messa che oggi celebriamo ci dona la forza per seguire Gesù, per farci pane per gli altri, per contribuire a un mondo di amore. Gesù voglia donare anche a tutti voi, operai e dirigenti dell’azienda, la forza per affrontare e risolvere i problemi che ogni giorno vi trovate a affrontare a superare le controversie attraverso le vie del dialogo, dell’attenzione e del rispetto reciproco, nella giustizia, nell’amore per tutti e ciascuno. Per questo vogliamo pregare in modo particolare oggi in questo luogo perché in tutti possa essere presente la presenza amorosa del Signore che sempre ci perdona e ci incoraggia a continuare la nostra missione ”.
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