Circa 220 mila prestazioni sanitarie l’anno che vanno a vuoto perché vengono prenotate ma non disdette, né di conseguenza effettuate. Un valore che, percentualmente, si aggira intorno al 7 per cento del totale complessivo di esami e visite effettuate in Umbria, con un netto miglioramento da quando, circa un anno, è stato attivato il servizio di recall.
Con questo strumento, spiega la presidente della Regione, Catiuscia Marini, “abbiamo abbassato notevolmente il problema. Potremmo introdurre il pagamento del ticket al momento della prenotazione, come hanno fatto altre Regioni, ma non lo faremo”. Palazzo Donini pensa invece anche ad altri provvedimenti contro le liste d’attesa come la presa in carico e la previsione di figure ad hoc tra cui un dirigente. (dal Corriere dell’Umbria)
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