“Il Piano Regionale Sangue e Plasma 2016 – 2018 è scaduto e purtroppo dopo ancora tre anni l’Avis non è stata messa nelle condizioni di assolvere ai suoi impegni perché i direttori generali delle aziende ospedaliere e delle unità sanitarie locali, firmatari unitamente all’ente Regione della convenzione vigente, non rispondono nemmeno alle numerose sollecitazioni e richieste avanzate dall’associazione tese ad un miglioramento continuo dei servizi”: lo scrive l’Avis Umbria.
“Una “chiamata programmata” onde evitare eccedenze e/o carenze non è resa possibile perché questa Avis Regionale non è in possesso dei dati necessari: soglie minime per gruppo, esigenze settimanali programmate e scorte presenti per ogni servizio immunotrasfusionale. Recentemente l’Avis Regionale ha dato il proprio consenso affinché delle “sacche di sangue”, in particolare di gruppo A+, giacenti nelle emoteche regionali e non richieste per gli interscambi nazionali, al fine di evitare l’eliminazione per scadenza delle stesse, ha dato parere favorevole, relativamente alla quota umbra, affinché tali sacche venissero assegnate a paesi terzi e in via di sviluppo purché il Centro Nazionale Sangue ne avesse la gestione delle procedure e vigilasse sulla correttezza delle stesse; di tale decisione ne è stata data comunicazione ai donatori affinché abbiano conoscenza della destinazione umanitaria del proprio dono: la Regione non ha ancora fatto conoscere le iniziative assunte” continua l’Avis.
“Considerata l’esperienza positiva avuta nel 2018, l’Associazione ha chiesto di voler disporre l’apertura domenicale dei Sit di Terni e di Foligno, dei Punti di Raccolta Fissi di Narni e Orvieto per tutte le terze domeniche del mese a decorrere dal corrente mese di marzo ca e per tutto l’anno così come già avviene da tempo per il Sit dell’Azienda Ospedaliera di Perugia e per il Punto di Raccolta Fisso presso l’Ospedale della Media Valle del Tevere a Pantalla; mentre l’Associazione ha avviato la promozione degli accessi affinché le donazioni giustifichino le aperture richieste i Direttori Generali della USL Umbria 2 e dell’Azienda Ospedaliera di Terni tacciono: rispondono i responsabili dei Servizi interessati di Foligno e Terni non accogliendo la richiesta e proponendo quattro aperture invece delle dieci richieste. L’Avis Regionale chiede che la soluzione ai problemi esposti siano quanto prima posti quali “obiettivi” dei Direttori Generali: tale richiesta è motivata dal fatto che la migliore organizzazione dei servizi sul territorio (riduzione dei SIT e funzioni degli stessi) è stata effettuata subito: era stata posta tra gli “obiettivi” dei Direttori Generali: a buon intenditor. L’Avis si impegna ad informare di tutto ciò che avviene nell’interesse dei fruitori dei servizi sanitari” conclude l’Avis.
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