Lucia Calamaro, drammaturga, regista e attrice, affronta un tema di grande attualità, la “solitudine sociale”, nello spettacolo Si nota all’imbrunire. Nei panni del protagonista uno straordinario Silvio Orlando, in scena insieme a Riccardo Goretti, Roberto Nobile, Alice Redini e Maria Laura Rondanini.
La produzione firmata da Cardellino insieme al Teatro Stabile dell’Umbria sarà al Teatro Manini di Narni giovedì 7 e venerdì 8 marzo.
“Silvio Orlando ha trovato nella figura del padre – racconta la Calamaro – un interprete al tempo insperato e meraviglioso e trova le sue radici in una piaga, una maledizione, una patologia specifica del nostro tempo la “solitudine sociale”. Silvio Orlando è un attore unico. Capace di scatenare per la sua resa assoluta al palco, le empatie di ogni spettatore, e con le sue corde squisitamente tragicomiche, di suscitare riquestionamenti, emozioni ed azioni nel suo pubblico”.
I figli Alice, Riccardo e Maria sono arrivati la sera prima. Il fratello maggiore Roberto anche. Un fine settimana nella casa di campagna di Silvio, all’inizio del villaggio spopolato dove vive da solo da tre anni. Silvio ha acquisito, nella solitudine, un buon numero di manie, la più grave di tutte: non vuole più camminare. Non si vuole alzare. Vuole stare e vivere seduto il più possibile. E da solo. Si tratta, per i figli che finora non se ne erano preoccupati troppo, di decidere che fare, come occuparsene, come smuoverlo da questa posizione intristente e radicale. Emergono qua e là empatie e distanze tra due generazioni di fratelli.
“Ci piace pensare che gli spettatori – dice Calamaro – grazie a un potenziale smottamento dell’animo dovuto speriamo a questo spettacolo, magari la sera stessa all’uscita, o magari l’indomani, chiameranno di nuovo quel padre, quella madre, quel fratello, lontano parente o amico oramai isolatosi e lo andranno a trovare, per farlo uscire di casa. O per fargli solamente un po’ di compagnia”.
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