Le neoplasie cerebrali sono da sempre una quotidiana scommessa per il neurochirurgo, il radioterapista oncologo, l’oncologo medico, il neuropatologo, e il neuroradiologo, responsabile quest’ultimo delle diagnosi iniziali e del monitoraggio, e alcune novità potrebbero ora arrivare anche dalla medicina nucleare, come dimostreranno i dottori Massimo Principi e Fabio Loreti nel corso del primo meeting del gruppo UNO (Umbria Neuro-Oncology) che si svolgerà il 1 febbraio nella sala Orologio del CAOS di Terni (ore 12,30-20 circa). La giornata di studio, promossa e coordinata dall’Azienda ospedaliera di Terni, verterà sulla diagnosi e la cura dei gliomi maligni.
Il trattamento di scelta delle neoplasie cerebrali è ad oggi rappresentato da una rimozione chirurgica massimale, seguita da radio-chemioterapia concomitante, come sarà illustrato dal dott. Fabio Trippa. Ovviamente il limite più importante di questo approccio è rappresentato dalla sede della malattia (il cervello) e quindi dalla necessità di rispettare quanto più possibile, ad opera del neurochirurgo, aree di elevata rilevanza funzionale e neurologica. La chirurgia in queste aree è quindi particolarmente complessa e risponde a requisiti unici da un punto di vista oncologico, questo tema sarà affrontato dal dott. Carlo Conti, direttore della Neurochirurgia dell’Azienda ospedaliera di Terni, e da un punto di vista anestesiologico, dalla dott.ssa Emanuela Sensi, della Rianimazione di Terni. A questa peculiarità vanno aggiunte le novità conoscitive da un punto di vista biologico, che hanno profondamente modificato le possibili strategie terapeutiche e la valutazione prognostica dei gliomi, aspetti che saranno affrontati dal prof. Felice Giangaspero, dell’Università Sapienza di Roma, una riconosciuta autorità nel campo della neuropatologia. E cosa dire della valutazione neurologica e neurofisiopatologica, componenti determinanti della valutazione prognostica del paziente e base della sua riabilitazione e di eventuali terapie anticonvulsivanti?
Il punto su queste tematiche sarà fatto dal prof. Paolo Calabresi (Clinica neurologica dell’Azienda ospedaliera di Perugia) e dal dr. Domenico Frondizi (Neurofisiopatologia di Terni). Da un punto di vista della terapia medica poche novità si sono affermate fino ad oggi, ma alcuni recenti spunti biologici hanno reso possibile ipotizzare nuovi approcci terapeutici, alcuni formulati anche dal gruppo di ricerca umbro, di cui parlerà la dott.ssa Claudia Caserta dell’Oncologia Medica di Terni. Obiettivo globale di questo meeting sarà fare il punto su una patologia drammatica, e un po’ negletta, allo scopo di gettare le basi di un più efficace approccio diagnostico-terapeutico, in ogni caso basato su una importante multidisciplinarietà.
L’iniziativa è promossa dal prof. Stefano Ascani, direttore della struttura di Anatomia Patologica, che ha recentemente acquisito le strumentazioni necessarie all’esecuzione di analisi molecolari oramai indispensabili per una esaustiva definizione di queste neoplasie; dal dott. Sergio Bracarda, direttore dell’Oncologia Medica; dal dott. Carlo Conti, direttore della Neurochirurgia, e dal dott. Ernesto Maranzano, direttore della Radioterapia, a nome dell’intero gruppo Neuro-oncologico dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, struttura dotata dell’importante dotazione tecnologica, indispensabile alla gestione ottimale, ora e in futuro, di questi pazienti.
Il meeting si aprirà con i saluti istituzionali dell’assessore regionale alla salute e welfare Luca Barberini, seguito dal direttore generale dell’azienda ospedaliera Maurizio Dal Maso, dal sindaco di Terni Sandro Latini, dal presidente dell’Ordine dei medici di Terni Giuseppe Donzelli e dal vicepresidente della giunta regionale Fabio Paparelli.
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