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Cascata delle Marmore, che pasticcio con la chiusura a gennaio: scoppia la polemica

È polemica sulla Cascata delle Marmore. “Il sindaco e la sua amministrazione – dichiara il capogruppo di Senso Civico Alessandro Gentiletti –  intervengano immediatamente e senza esitazione per garantire la continuità di funzionamento della Cascata delle Marmore fin quando non sarà completata la procedura di assegnazione del nuovo bando, in ordine alla quale ancora attende risposta l’interrogazione urgente che ho depositato il 20 dicembre e che è stata sottoscritta anche da PD, Terni Immagina e M5S. Il territorio e i professionisti che ci lavorano lo meritano. La città lo pretende. Se il 2018 ha visto un uso abnorme delle ordinanze sindacali su questioni non effettivamente necessarie e urgenti, il 2019 sia da subito l’occasione per rimarcare la differenza col passato e indicare a tutti le questioni veramente contingibili e improrogabili, attraverso gli strumenti che saranno ritenuti più idonei e che devono essere individuati velocemente, anche di concerto – se necessario – con giunta e consiglio. Questo il cambio di passo che da subito serve e che attendiamo”.

Sulla stessa linea si pone Francesco Filipponi (Pd): “Sulla Cascata delle Marmore l’amministrazione Latini sta mettendo in campo un pasticcio che rischia di penalizzare tutto il sistema turistico ternano che sulla Cascata ha il suo fulcro. I tempi della gara in corso, peraltro per soli sei mesi di gestione, e il nuovo calendario di aperture per il 2019, rischiano di essere un combinato micidiale. Tanti proclami sul turismo, sulla presunta svolta,  la realtà è invece caratterizzata da una procedura di gara che doveva essere avviata prima e da un calendario che non tiene conto dei flussi turistici sia quelli del periodo natalizio che di quello estivo. Ne abbiamo avuto un assaggio il 1° gennaio con una apertura molto limitata che ha lasciato insoddisfatti tanti,  in quanto iniziare il nuovo anno con la visita alla Cascata è  un elemento consolidato dei circuiti turistici. Rischiamo un’altra brutta figura per il giorno della Epifania, dove addirittura è prevista la chiusura. In merito al calendario inerente il rilascio delle acque il gruppo consigliare del Partito Democratico intende sottolineare gravi criticità. Nel mese di gennaio non sono previste né date, né orari di rilascio. E questo è veramente singolare, non vorremmo che su questa decisione abbia influito il fatto che nel mese di gennaio sono in corso le procedure di affidamento per la gestione. A tal proposito annotiamo un’altra singolarità: la gara per la procedura Mepa è stata pubblicata il 13 dicembre e successivamente è stato modificato il disciplinare degli orari per il rilascio dell’acqua. In sostanza sono cambiate in corso le condizioni di gara. Altra discrasia è che a luglio, durante la settimana la Cascata chiude alle 19, mentre ad agosto, quando il flusso turistico è maggiore chiude alle 18. Nei mesi di aprile maggio e giugno il sabato e la domenica chiude alle 18 per riaprire alle 21. Sono i mesi dove ci sono ponti e le giornate sono le più lunghe dell’anno e andrebbe tenuta aperta almeno fino alle 19. Anche l’apertura ininterrotta prevista per il 1 maggio e il 15 e 16 agosto toglie ore ad altri periodi dell’anno e non incentiva la permanenza nelle strutture ricettive e ristoranti della zona la gente vede la Cascata e parte. Presenteremo alla ripresa dei lavori del consiglio una interrogazione, per sapere, tra l’altro, se ci sia stata condivisione con gli operatori turistici e chi abbia portato avanti il confronto con Erg”.

Foto: TerniLife ©

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