Recupero di spazi urbani in stato di degrado a causa di incuria o atti di vandalismo: muri imbrattati da ripulire, orti urbani da coltivare. Sono alcuni dei compiti che verranno assegnati ai migranti che si trovano a vario titolo ospiti di strutture di accoglienza nel territorio comunale di Terni, in attesa di veder eventualmente riconosciuto lo status di richiedente asilo.
È il frutto di un “Patto di collaborazione” tra il Comune di Terni e il comitato provinciale dell’Arci voluto dall’assessore alla partecipazione, all’immigrazione ed alle politiche per l’integrazione, Marco Cecconi. “Per gli ospiti delle strutture di accoglienza nella nostra città – spiega l’assessore Cecconi – mi piace pensare che si tratti di un modo finalmente laborioso ed impegnato di vivere il proprio giorno. Sentirsi utili facilita il senso dell’appartenenza o quantomeno della reciprocità, fondamento di qualunque integrazione, che presuppone sempre un dare ed un avere e non può mai essere, cioè, unilaterale. La rigenerazione di luoghi cittadini è appunto un piccolo gesto per restituire qualcosa alla città che ha accolto queste persone”.
Le aree, i siti da riqualificare verranno individuati nell’ambito del Laboratorio urbano permanente, organismo di monitoraggio e coprogettazione che è composto da referenti del Comune e dai soggetti che sottoscrivono il Patto di collaborazione (espressamente previsto nell’ambito delle “politiche della partecipazione e dei beni comuni”) ed è sempre aperto al confronto con i cittadini che ne facciano espressa richiesta. “Entriamo – conclude l’assessore – in un nuova dimensione dei centri di accoglienza, non più solo luogo di attesa, ma laboratorio di presenza attiva e costruttiva nei confronti della comunità ospitante”. (dal Corriere dell’Umbria)
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