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“Terni donne” canta “Sorella Ciao”, in Comune non ci stanno: scoppia la polemica

“È con estremo rammarico che l’associazione Terni Donne all’indomani del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne, apprende di essere stata suo malgrado tirata all’interno di una polemica immotivata, che vuole innanzitutto umiliare, rendere banale e tacitare le voci in sé, quelle che si donano nel canto”.
La nota dell’associazione Terni Donne fa riferimento alle polemiche sollevate dall’amministrazione comunale dopo che i manifestanti, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, hanno cantato sulle note di “Bella ciao” la canzone rivisitata “Sorella ciao”.
“Il cantare insieme – continua l’associazione – ci unisce e ci sostiene nel contenimento delle difficoltà della vita, ci aiuta a rendere le nostre voci pubbliche con le parole trasparenti della poesia ed a trasformarle nell’azione rigenerante del canto e della musica. Cantare è una delle tante attività gratuite che proponiamo alle donne che per vari motivi frequentano la Casa delle Donne, una delle tante attività di auto mutuo aiuto. Domenica mattina la nostra associazione, come ogni anno dal 2012, ha organizzato a piazza della Repubblica un’iniziativa in occasione della Giornata Internazionale della vuiolenza maschile sulle donne. Il flash-mob da noi proposto ha avuto come momenti principali la lettura dei nomi delle donne uccise per femminicidio nel 2018 e l’esibizione con due canti del Coro Voci Insieme della Casa delle Donne. L’iniziativa è stata realizzata insieme all’associazione Liberamente Donna e alla Cgil di Terni, con il prezioso contributo della Questura di Terni, che oltre ad aver organizzato uno stand informativo nella stessa piazza, ha anche partecipato alla lettura dei nomi delle donne uccise e arricchito la propria presenza con un importante intervento in cui è stata ribadita l’importanza del lavoro di rete nel contrasto alla violenza di genere”.
“Proprio il giorno seguente alla grande manifestazione nazionale promossa da Non una di Meno a Roma – dice l’associazione – che sabato 24 novembre ci ha viste coinvolte insieme ad altre 150.000 persone, abbiamo portato, come facciamo in ogni occasione possibile, anche all’attenzione dei nostri concittadini i temi che ci sono cari e che ribadiamo con forza e rivendichiamo come nostra profonda ispirazione e guida alle azioni che quotidianamente intraprendiamo: no ad ogni forma di violenza sulle donne, sia essa economica, sociale, psicologica e fisica, rigettando il patriarcato come sistema di potere e valori che ne è la causa e a cui dedichiamo la nostra indefessa e militante resistenza. La stessa resistenza che ha reso importante e riconoscibile a livello internazionale il canto “Bella Ciao”, una canzone che ha travalicato da molto tempo i confini nazionali ed è diventata inno di tante altre battaglie per le libertà di donne e uomini, cosa che ci dovrebbe rendere fiere e fieri. “Bella ciao” che è stata prima ancora canto di lotta delle mondine. “Sorella ciao” ne è un nostro riadattamento con il testo dedicato a tutte le sorelle maltrattate, uccise, derise e sminuite come esseri umani e relegate al ruolo di oggetto e vittima”.
“La storia – aggiungono – ci insegna che raccontare è importante e la musica ci dà uno strumento popolare ed accessibile a tutte e a tutti coloro che vogliono tenere il filo della memoria. Siamo estremamente rammaricate che gli assessori che si sono così alacremente prodotti anche sui social (dove sono stati postati dei video dell’esibizione da lontano che non permettevano di apprezzare le parole) non abbiano invece trovato modo di fare pochi passi ed avvicinarsi a noi: avrebbero così sentito forse meglio ciò che cantavamo e forse avrebbero colto la commozione di molte di noi, sempre impegnate ma mai testimoni a cuor leggero di tutte quelle donne che passano per i nostri servizi e sportelli che nella giornata di domenica dovevano essere le uniche e sole protagoniste. Forse avvicinandosi avrebbero potuto mettere in pratica la prima e fondamentale strategia di sostegno, aiuto e supporto alle donne maltrattate che è l’ascolto. Forse avrebbero anche potuto fare qualche passo in più e venire a vedere con i loro occhi che cosa facciamo, a costo zero per la comunità, nella Casa delle Donne“.
“Esprimiamo – continuano – il nostro rammarico per un uso a nostro avviso improprio e rischioso dei social media da parte di rappresentanti delle istituzioni che lavorano per tutte le cittadine e tutti i cittadini: questi post hanno dato il via a una campagna di insulti e illazioni nei confronti delle donne presenti in piazza con commenti che vanno da psicopatiche, a cretine, a ladre. Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne la campagna d’odio rivolta a donne volontarie che si impegnano da anni nella nostra città con iniziative, sportelli, consulenze e accompagnamento ai servizi, il cui operato e lavoro in rete con servizi sociali e forze di polizia è stato riconosciuto proprio in quella piazza anche dalla stessa Questura di Terni, ci sembra, questo sì, veramente inopportuno e strumentale. Ci preme da ultimo affermare con fermezza che le modalità con la quali scendere in piazza a manifestare ed affermare i principi per cui ci impegniamo tutti i giorni volontariamente, ancor più se legittime e legali, le continueremo a scegliere noi e rimettiamo al mittente i toni paternalistici ed irridenti che abbiamo letto in questi giorni. Canteremo ancora ‘Sorella Ciao’ ogni volta che vorremo e non lo faremo contro qualcuno ma per qualcuno, per dare conforto ed affetto a tutte le donne che anche in questa occasione ci hanno espresso la loro vicinanza”.
Foto: TerniLife ©
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