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“La recita di Natale disturba le altre religioni”. La preside la annulla, scoppia la polemica

“No alla recita natalizia perché disturba le diverse culture religiose presenti nell’istituto. Questa la decisione di una dirigente scolastica di Terni che ha vietato lo svolgimento di una iniziativa natalizia legata alla messa in scena di quadri viventi con protagonisti i bambini e a tema la nascita di Gesù”.

Queste le parole dell’assessore comunale alla Scuola Valeria Alessandrini, la quale ha commentato la decisione della preside di una scuola elementare della città che ha ritenuto opportuno non far mettere in scena una performance legata alla religione cattolica.

“Inutile sottolineare la delusione e l’amarezza che ho provato nell’apprendere la notizia – commenta Alessandrini -. Mi auguro ci sia un ripensamento in tal senso in considerazione del rispetto di quei valori cristiani che fanno parte della nostra storia e del nostro patrimonio culturale”.

“Rispettare chi professa altre religioni non significa dover rinunciare per forza a riconoscere le nostre radici, anzi. Solo rispettando quello che siamo stati e, quindi, quello che siamo, riusciremo a far capire agli altri che ognuno è libero di professare la propria fede, ma è anche tenuto a rispettare la storia e la cultura del paese dove vive. Spero venga consentito a bambini e ragazzi dell’istituto di vivere e condividere con i compagni e i propri genitori i momenti più belli, intensi e significativi del Natale. Anche i genitori della scuola su Facebook hanno preso posizioni su questa decisione”.

“C’è chi ha trovato giusto perseguire la strada della laicità della festa e c’è, invece, chi vorrebbe che le tradizioni cristiane venissero proposte anche in presenza di bambini che nella scuola professano altre religioni. Il dibattito è aperto e sicuramente infuocato”. 

Foto: web  ©

 

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1 Commento

  1. Giovanni BORRONI

    Ma non è la nostra cultura che si deve adeguare a quelle straniere, ma sono le loro che si devo integrare alle nostra. Possono non condividerla, ma nel momento in cui la vogliono censurare non esiste più dialogo, accoglienza e socializzazione. Non meritano più neanche alcun tipo di assistenza. I connazionali che si vantano di mortificare la nostra cultura in favore di un malinteso rispetto, meritano di essere sospesi o licenziati.