Uguaglianza, sviluppo, diritti di cittadinanza, solidarietà e democrazia: sono le parole chiave al centro del dibattito congressuale che la Cgil sta sviluppando in tutta Italia. Parole richiamate proprio in apertura nella sua relazione da Attilio Romanelli, segretario generale della Cgil di Terni, che ha aperto oggi, 25 ottobre 2018, i lavori del V congresso provinciale della Camera del Lavoro, che si svolgono (fino a domani) a San Gemini, presso la sala congressi Vallantica. Appuntamento al quale il sindacato arriva dopo aver svolto 240 assemblee nei luoghi di lavoro e nelle leghe pensionati, coinvolgendo 8762 iscritti.
Romanelli è partito proprio dai valori identitari dell’organizzazione, come l’uguaglianza e la redistribuzione della ricchezza, ha parlato di povertà crescente, della necessità di politiche di investimento pubblico e di creazione di lavoro e non di “mero assistenzialismo”, ha richiamato il modello Riace e la solidarietà dimostrata a Lodi come esempi di un’Italia che “non cede al rancore e alla paura”.
Per quanto riguarda la provincia di Terni, Romanelli ha parlato di un territorio “segnato in questi lunghissimi anni di crisi da trasformazioni profonde in campo economico, sociale e politico. Trasformazioni – ha detto il segretario – che hanno reso tutti più incerti e più distanti”, instillando un “virus della sfiducia” che deve essere “debellato attraverso la ricostruzione della partecipazione e della responsabilità”.
E in quest’ottica, ha aggiunto Romanelli, “il lavoro dei corpi intermedi è fondamentale, il loro coinvolgimento nel confronto e nella costruzione del governo è l’antidoto contro la deriva decisionista di chi sempre più scambia la democrazia con il comando”.
Sul versante più strettamente contrattuale, il segretario ha sottolineato l’urgenza di “riunire le diverse tipologie di lavoro che coesistono nei siti industriali complessi attraverso la contrattazione”.
In quest’ottica, il protocollo sugli appalti “non può più rimanere oggetto di confronto, ma necessita di interventi concreti per rimuovere la precarietà e la debolezza di chi è chiamato a lavorare spesso in assenza di diritti”. Discorso simile vale per il protocollo sulla sicurezza, per il cui rinnovo è aperto un tavolo in prefettura con Tk-Ast: “Rimaniamo contrariati – ha detto Romanelli – dalla indisponibilità espressa dalle associazioni datoriali nel partecipare al confronto”.
Il segretario della Camera del Lavoro di Terni è poi passato ad un’analisi del “terremoto economico e finanziario che ha colpito il Ternano”: nel primo semestre 2018 le assunzioni a tempo indeterminato sono state meno del 20% del totale, le imprese registrate in Camera di Commercio sono scese sotto le 19mila (“cosa mai determinatasi prima nella storia del territorio”) e il 74% delle assunzioni è avvenuto nel comparto dei servizi, “dove part-time e flessibilità la fanno da padroni”.
in questo quadro Romanelli ha sottolineato l’importanza del riconoscimento di area di crisi complessa nei comuni del Ternano e dell’attivazione del progetto Aree Interne nell’Orvietano. Inoltre, ha ribadito la necessità di un ruolo più forte della fondazioni bancarie per il rilancio dell’economia e dell’occupazione.
Per quanto riguarda Ast ThyssenKrupp il segretario ha rimarcato la preoccupazione della Cgil per l’incertezza rispetto agli assetti proprietari e la necessità di “una gestione più intraprendente nei confronti del mercato”. Preoccupa anche il settore agroalimentare, per le vertenze ex-Novelli e Sangemini, due realtà che “anche in condizioni diverse devono mantenere il loro ruolo nell’economia industriale ternana”. Passando al terziario, Romanelli ha rivolto un appello al movimento cooperativo: “Chiediamo l’apertura di un confronto che consenta la rimozione delle tante criticità che hanno fatto registrare un crescente allontanamento tra la missione originale e le condizioni di lavoro vissute”.
La relazione ha poi toccato i temi dei servizi e del welfare, rimarcando la centralità della prevenzione, in un equilibrio tra ospedale e territorio. Ma in materia di sanità preoccupa il pensionamento imminente di molti medici, in particolare nella Usl 2.
Strettamente collegato al tema della salute c’è quello dell’ambiente: Romanelli ha ricordato come l’area ternana sia attraversata quotidianamente da circa 500 tir, fatto che alimenta le preoccupazioni su livelli di polveri sottili e malattie conseguenti. Il completamento della piastra logistica diventa quindi essenziale.
In conclusione, Romanelli ha affrontato la questione degli assetti istituzionali, sulla quale è necessario ragionare “non in modo conservativo”. Per il segretario della Camera del Lavoro, per esempio, ipotizzare “un’area trasversale che unisca i due mari e non consideri l’Appennino come un confine invalicabile, potrebbe favorire il superamento dell’isolamento dell’Umbria”, così come sarebbe utile riflettere “sull’eccessiva frantumazione municipale e su una ricostruzione più equilibrata delle due province, con attenzione agli aspetti economici e sociali”.
Foto: Cgil Umbria ©