“Come leghista, come mamma e come insegnante sono assolutamente contraria all’inserimento delle teorie gender nelle scuole, ribadendo il ruolo primario e imprescindibile della famiglia nell’educazione dei figli come riconosciuto dalla Costituzione italiana” così Valeria Alessandrini – Assessore alla scuola del Comune di Terni, non appena è stata comunicata l’importante iniziativa, “Bambole azzurre e soldatini rosa” (LEGGI), promossa dal Forum Donne Amelia nella scuola primaria Mameli di Fornole, frazione della cittadina umbra, per educare gli alunni “all’emotività e alla parità tra donne e uomini”.
Quando, infatti, è uscito fuori il titolo dell’evento, è scattata su Facebook una polemica da parte dell’assessore Alessandrini che è intervenuta con toni accesi sull’iniziativa, peraltro finanziata e sostenuta dall’ufficio delle consigliere di parità della Provincia di Terni.“Rispetto per tutti – ha scritto la Alessandrini – ma giù le mani dai bambini. Nelle scuole di Terni non entrerà mai un progetto del genere. Come assessore della Lega esprimo fin da subito il mio disappunto. La scuola non può e non deve sostituirsi alla famiglia”. E ribadisce poi il suo impegno contro la discriminazione femminile e la violenza sulle donne. Ma quello che proprio non le va giù è il titolo: “Bambole azzurre e soldatini rosa”.
Immediato l’intervento della consigliera di parità Maria Teresa Di Lernia, indiscutibilmente infastidita dall’ingerenza dell’assessore ternano sul progetto che ha preso il via, al momento, nel territorio di Amelia:“Il progetto, approvato dalla direzione didattica e condiviso con i genitori, non c’è alcun riferimento al ‘gender’, tematica che non ha nulla a che fare con l’iniziativa che stiamo portando avanti. Anche se il titolo usato è stato un po’ forte, non ci saranno fisicamente bambole azzurre e soldatini rosa, nessun esercito sta arrivando a conquistare le scuole dei nostri figli. Abbiamo fatto un primo incontro con i genitori e un altro incontro di laboratorio con i bambini delle classi terza e quarta, si sono molto divertiti e gli incontri proseguiranno. Si tratta di tre incontri, uno ogni due settimane, per ogni classe, in cui si svolgerà una lezione sul gioco, sulla rilettura delle fiabe, le ispirazioni dei bambini e sono gli insegnanti a tenerli, dopo la specifica formazione che hanno tenuto”.
Sulle parole dell’assessore interviene anche il Presidente di Civiltà Laica, Alessandro Chiometti, ricordando l’articolo 3 della Costituzione Italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese””Come cittadino di Terni – scrive Chiometti – mi preoccupa sapere che in un settore fondamentale come quello della scuola si conferiscano incarichi a persone che citano la Costituzione Italiana in maniera strumentale e che usano parole a casaccio in lingue straniere (“gender”) per nascondere i loro pregiudizi ideologici agli studi di genere noti fin dagli anni ’70 e che oggi nessun educatore serio si sognerebbe di mettere in discussione.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese””Come cittadino di Terni – scrive Chiometti – mi preoccupa sapere che in un settore fondamentale come quello della scuola si conferiscano incarichi a persone che citano la Costituzione Italiana in maniera strumentale e che usano parole a casaccio in lingue straniere (“gender”) per nascondere i loro pregiudizi ideologici agli studi di genere noti fin dagli anni ’70 e che oggi nessun educatore serio si sognerebbe di mettere in discussione.
Se bastano soldatini rosa e bambole azzurre a spaventare un assessore forse bisognerebbe riflettere se si è pronti ad affrontare le sfide che questa posizione comporta, tenendo in mente che si può essere leghisti o comunisti o di nessun partito, ma quando si ricoprono ruoli istituzionali, si è al servizio di tutti i cittadini e tutte le cittadine a prescindere dal loro sesso biologico e dal loro orientamento sessuale”.
Foto: (archivio) TerniLife ©