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Detenuto morto in cella: “Dall’autopsia nessuna violenza”

Ha escluso la presenza di lesioni e quindi che l’uomo abbia subito violenze, l’autopsia sul corpo del detenuto moldavo di 38 anni trovato morto in una cella del carcere di Terni (LEGGI). L’esame è stato disposto dalla procura dopo che i familiari hanno denunciato di avere notato sul cadavere alcune ecchimosi da loro ritenute sospette.

Per chiarire le cause del decesso sarà comunque necessario attendere l’esito degli esami tossicologici.

Intanto al carcere di Terni ha fatto visita il garante umbro dei detenuti Stefano Anastasia che ha incontrato la direttrice e il comandante della polizia penitenziaria. Della vicenda si è interessata anche la presidente della Regione Catiuscia Marini che ha chiesto di approfondire quanto successo.

Ad Anastasia la direttrice e il comandante hanno riferito che il detenuto è stato trovato morto nel letto dai suoi compagni di cella. “Mi hanno spiegato – ha aggiunto – che non si trattava di un detenuto problematico e non aveva avuto situazioni conflittuali con gli altri”.Sappe Uil PA Fns-Cisl Cgil Osapp Ugl Sinappe Uspp

In una nota congiunta le organizzazioni sindacali (Dappertutto, Uil, CISL, CGIL, Osap, Ugo, Sinappe e Uspp) hanno espresso la loro indignazione e ferma
condanna “a fronte dell’ennesimo attacco alla dignità, alla professionalità e al  ruolo istituzionale di un Corpo di Polizia, sferrato, questa volta, addirittura dal  Governatore della Regione Umbria”.

“E’ assolutamente inaccettabile – scrivono i sindacati – che il Presidente della regione, On.le Catiuscia  Marini, si permetta di gettare fango in modo così aperto, divulgando il proprio  pensiero in “rete”, avanzando dubbi ed interrogativi sull’operato degli uomini e  delle donne appartenenti ad un Corpo armato dello Stato che ogni giorno, con i  ben noti problemi di organico, strutture e mezzi, continua ad assolvere con Impegno al proprio mandato istituzionale con naturale abnegazione e spirito di
sacrificio”.

“Noi – continua la nota – attendiamo che, come si suol dire, ”la giustizia faccia il suo corso”.
Come sempre avvenuto, il personale del reparto della casa Circondariale di Terni
saprà fornire il proprio incondizionato supporto alle attività della Magistratura e saprà attendere gli esiti degli accertamenti che questa ha disposto per chiarire i  motivi del decesso.

Abbiamo accolto rispettosamente come ci compete e come fa onore ad un Corpo
di Polizia la visita del Garante Regionale dei detenuti, preannunciata
dall’Onorevole Marini nel “post”, senza timore degli “approfondimenti” in esso
auspicati per l’evidente mancanza di fiducia nei nostri confronti.

Aspettiamo fiduciosi l’esito delle indagini perché siamo i primi a volere la verità”

Foto: TerniLife ©

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