“Quella di oggi è stata una riunione che, oltre ad essere segnata dall’assenza completa del Governo, non ha sciolto gli interrogativi circa il futuro di Ast. Thyssen Krupp, infatti, presente con il responsabile delle relazioni esterne, ha ribadito la non strategicità di Ast per la multinazionale e ha affermato che non ci sono in atto procedure di vendita. Ma al di là di ciò non è stata possibile alcuna concreta interlocuzione sul futuro di Ast che se per Tk non è strategica, lo è invece per Terni, l’Umbria e tutto il Paese”: lo ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini nel corso del tavolo che si è tenuto stamani al Ministero per lo sviluppo economico sulla vicenda Ast. Durante l’incontro TK ha infatti ribadito che non individua nell’AST un “asset” strategico, come più volte rappresentato (LEGGI).
La Presidente Marini ha, nel suo intervento, in primo luogo ricordato che “la Regione Umbria, facendo seguito agli impegni assunti al Tavolo Regionale, ha richiesto al Ministro un incontro urgente dettagliando le motivazioni della necessità di una interlocuzione politica su un tema che riguarda non solo Terni, ma l’intera siderurgia italiana ed i suoi impatti con la manifattura del Paese. In questo senso non sono accettabili ipotesi al ribasso o di ridimensionamento della struttura produttiva del sito di Terni – ha detto Marini. È necessario sapere in quale ottica si muove la strategia nazionale sull’acciaio e per questo serve una interlocuzione politica con la proprietà di TK. Nel caso di cessione del sito – ha aggiunto la presidente – serve conoscere il soggetto industriale, il piano di sviluppo, le strategie e le prospettive di una azienda che per capacità tecnologiche e competenze professionali si colloca su un piano di eccellenza nel panorama della produzione di acciai speciali. In tal senso e per questo l’impegno delle istituzioni e delle forze politiche e sociali dovrà essere rivolto a garantire per AST l’individuazione di un acquirente di elevato standing industriale. Una interlocuzione fra l’azienda e le istituzioni locali e nazionali andrà in ogni caso assicurata sul versante degli interventi di carattere ambientale – ha concluso – necessaria a rafforzare le ragioni della presenza del sito ternano”.
Sulla questione intervengono anche le sigle sindacali.
“Alla luce delle dichiarazioni aziendali in sede ministeriale – hanno dichiarato Mirco Rota, coordinatore Fiom per la siderurgia, e Claudio Cipolla, segretario generale della Fiom Terni – abbiamo espresso la nostra evidente preoccupazione. Se per Thyssen lo stabilimento non è strategico lo è per noi, per i lavoratori del sito e dell’indotto e per tutto il territorio ternano”.
“Dichiarare che lo stabilimento non è strategico – continuano – può avere conseguenze negative sul piano degli investimenti e delle prospettive industriali in un mercato molto competitivo che ha bisogno di strategicità nella sua conduzione. Per questo abbiamo sollecitato sia Thyssen che il governo ad affrontare fin da subito il tema del piano industriale in scadenza a fine anno, a partire dagli investimenti e dai mercati di riferimenti, nonché dei delicati aspetti ambientali che impattano sullo stabilimento e sul territorio.”
“Infine – concludono – anche alla luce degli ultimi infortuni mortali, abbiamo spronato l’azienda ad un confronto di merito che, con efficacia e celerità, intervenga sugli aspetti più delicati del processo produttivo.”
Il ministero ha aggiornato l’incontro non appena Thyssen avrà definito la struttura manageriale e saranno disponibili i dati a conclusione dell’anno fiscale, in chiusura a fine settembre 2018.
Anche la Uilm ha espresso la sua insoddisfazione per le dichiarazioni dei rappresentanti ThyssenKrupp per la mancanza di certezze sulle prospettive societarie di Ast.
“Abbiamo chiesto – dichiara Uilm – che si apra un interlocuzione fra i massimi vertici aziendali TK e le istituzioni italiane per avere le adeguate garanzie sull’eventuale processo di cessione per assicurare continuità produttiva ed occupazionale di Ast Terni. In attesa di una esplicita formalizzazione di gara abbiamo chiesto ai responsabili di Acciai Speciali Terni di avviare , a breve, un confronto sul nuovo Piano industriale, su futuri investimenti, sviluppo occupazionale e sul rinnovo del contratto integrativo aziendale”