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Rete natura 2000, accordo tra Regione e università

Aggiornare le conoscenze sulle aree di pregio ambientale dell’Umbria per la loro adeguata conservazione e valorizzazione: è con questa finalità che la Regione Umbria e il Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università degli studi di Perugia sigleranno un accordo di collaborazione. Contenuti e obiettivi dell’accordo e del programma di lavoro sono stati approvati dalla Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e alle Aree protette Fernanda Cecchini. “Le attività svolte dal Dipartimento insieme ai Servizi competenti della Regione Umbria – spiega l’assessore – saranno propedeutiche all’attivazione di uno degli interventi del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, la sottomisura 7.1, che prevede investimenti per la redazione e l’aggiornamento dei piani di gestione dei siti Natura 2000 e delle altre zone ad alto valore naturalistico”.

“L’Umbria – ricorda – è stata una delle prime Regioni a dotarsi degli strumenti di pianificazione delle sue aree di pregio ambientale, con Piani di gestione dei 102 siti della rete Natura 2000, importante strumento di protezione della natura e della biodiversità. L’iter si è avviato nel triennio 2007-2009 con la redazione dei progetti di Piano, approvati con atti di Giunta regionale contenenti le misure di conservazione richieste dalla Commissione europea, e si è concluso con il decreto del Ministero dell’Ambiente che, nell’agosto di quattro anni fa, ha trasformato i Siti di importanza comunitaria in Zone speciali di conservazione, quale fase finale del percorso dettato dalla direttiva comunitaria Habitat”.

“La Regione, che ha l’obbligo della gestione della rete Natura 2000, ha deciso pertanto la revisione e l’aggiornamento dei Piani di gestione di tutti i siti Natura 2000 – sottolinea l’assessore – recependo anche le indicazioni della Strategia regionale redatta con il progetto Sun Life che è nella sua fase conclusiva”.

“Per l’aggiornamento di mappe e dati su specie ed habitat di interesse comunitario in funzione dello stato di conservazione – dice l’assessore Cecchini -, ci avvarremo delle attività del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’ateneo perugino, centro primario della ricerca scientifica nazionale che ha un’esperienza pluriennale sui monitoraggi ambientali per la predisposizione di strumenti gestionali delle aree di pregio ambientale e già partner della Regione nei progetti Life+ in questo settore. Una collaborazione basata sull’interesse comune per il raggiungimento di obiettivi condivisi – conclude – finalizzato alla più efficace attuazione del ‘Psr’ nelle aree rurali di interesse naturale e paesaggistico”.

Foto: RietiLife ©

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