L’estate entra nel vivo e con essa il caldo. Ecco i consigli per difendersi dalle ondate di calore che si abbattono sulla città.
Evitare di uscire di casa nelle ore più calde, cioè dalle 11 alle 18. In questa fascia oraria è sconsigliato (soprattutto a bambini molto piccoli, anziani, persone non autosufficienti o persone convalescenti) l’accesso alle aree particolarmente trafficate, ma anche ai parchi e alle aree verdi dei grandi centri urbani dove va a concentrarsi l’ozono prodotto dai gas di scarico delle automobili e dall’industria. Durante le ondate di calore i valori limite di questo gas inquinante vengono spesso superati con conseguenze sulla salute della popolazione e, in particolare, sulle persone con malattie respiratorie o asma.
Bisogna evitare l’attività fisica intensa all’aria aperta durante gli orari più caldi della giornata anche da parte di atleti professionisti, in special modo poi da parte dei dilettanti.
Bisogna indossare un abbigliamento leggero e comodo, sia in casa che all’aperto: vestiti non aderenti, quindi, di cotone o lino. Fuori di casa, è anche utile proteggere la testa dal sole diretto con un cappello leggero di colore chiaro e gli occhi con occhiali da sole.
È importante proteggere la pelle dalle scottature con creme solari ad alto fattore protettivo.
Non lasciare mai persone o animali, anche se per poco tempo, nella macchina parcheggiata al sole e se si entra in un’autovettura che è rimasta parcheggiata al sole, per prima cosa aprire gli sportelli per ventilare l’abitacolo e, poi, iniziare il viaggio con i finestrini aperti o utilizzare il sistema di climatizzazione dell’auto per abbassare la temperatura interna.
Rinfrescare l’ambiente domestico (e di lavoro). I principali strumenti per il controllo della temperatura sono le schermature, l’isolamento termico e il condizionamento dell’aria.
Qualche accorgimento in mancanza di condizionatore:
– chiudete le persiane, i vetri, le tende di giorno; apritele di notte
– è meglio tenere le porte chiuse tra una stanza e l’altra della casa per mantenere all’interno l’aria fresca. Apritele invece prima di andare a dormire
– prendete una ciotola un po’ capiente e riempitela di ghiaccio, quindi posizionatela davanti alla ventola. Il vapore gelido del ghiaccio si unirà all’aria e in questo modo verrà espanso dal ventilatore in tutto l’ambiente.
Bere almeno due litri di acqua al giorno e mangiare molta frutta fresca, come agrumi, fragole, meloni (che contengono fino al 90% di acqua) e verdure colorate, ricche di sostanze antiossidanti (peperoni, pomodori, carote, lattughe), che proteggono dai danni correlati all’ozono, che raggiunge le concentrazioni più elevate proprio nelle ore più calde della giornata. Gli anziani devono bere anche in assenza dello stimolo della sete. Evitare gli alcolici e le bevande troppo fredde, limitare l’assunzione di bevande che contengono caffeina. Eccetto i casi di necessità, nella stagione estiva va limitato il consumo di acque oligominerali, così come l’assunzione non controllata di integratori di sali minerali (che deve essere sempre consigliata dal medico curante).
Fare pasti leggeri: evitare pranzi e cene pesanti e abbondanti, preferendo quattro, cinque piccoli pasti durante la giornata, ricchi soprattutto di verdura e frutta fresca.
Bisogna anche fare attenzione alla corretta conservazione degli alimenti deperibili (latticini, carni, dolci con creme, gelati), poiché le temperature ambientali elevate favoriscono la contaminazione degli alimenti e possono determinare patologie gastroenteriche anche gravi.
Qualche consiglio:
– mantieni la temperatura interna del frigorifero intorno ai 4-5 °C (sulla mensola centrale) per conservare nel modo migliore i tuoi cibi
– il punto più freddo del frigorifero è la mensola più bassa, subito sopra il cassetto per le verdure (circa 2 °C), mentre la parte meno fredda è rappresentata dallo sportello
– non riporre mai in frigorifero alimenti caldi
– separa gli alimenti crudi da quelli cotti o pronti per essere consumati.
Quando fa molto caldo i neonati e i bambini piccoli (per la loro ridotta superficie corporea) sono più esposti degli adulti al rischio di un aumento eccessivo della temperatura corporea (ipertermia) e a disidratazione, con possibili conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio, respiratorio e neurologico.
Qualche consiglio pratico, dal Ministero della Salute:
– mantenere freschi i locali dove soggiorna il bambino
– vestire i bambini in modo molto leggero, lasciando ampie superfici cutanee scoperte
– controllare regolarmente la temperatura corporea di lattanti e bambini piccoli; se necessario rinfrescare delicatamente il loro corpo con una doccia tiepida o panni umidi
– fare bere acqua, non fredda, in piccole quantità, lentamente e molte volte al giorno
– i bambini sotto i sei mesi di vita non devono essere mai esposti al sole diretto.
La perdita di liquidi e di elettroliti è il rischio peggiore nelle giornate con picchi di temperatura, una condizione che rende le persone anziane a rischio di insufficienza renale acuta. In particolare bisogna allarmarsi quando: la persona anziana manifesta confusione mentale, o si verifica l’aggravamento di una confusione mentale già presente, ha mal di testa, è preda di convulsioni.
Qualche consiglio pratico, dal Ministero della Salute (anche per chi li assiste):
– farli bere molto, mangiare frutta e verdura ed evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde
– aumentare il controllo della temperatura degli ambienti in cui soggiornano
– assicurarsi che consumino una quantità di liquidi opportuna (non meno di 2 litri di acqua al giorno a meno di indicazioni diverse del medico di famiglia), e fare in modo che l’anziano beva acqua o spremute di frutta anche nel caso non li richieda esplicitamente
– sospendere qualsiasi tipo di attività fisica nelle ore più calde della giornata (dalle 11 alle 18).
In gravidanza, il caldo può essere causa di disidratazione, con la perdita, attraverso la sudorazione, di liquidi e sali minerali, preziosi per l’equilibrio materno-fetale. Le donne che soffrono di malattie croniche o quelle che hanno patologie della gravidanza, come la pressione alta o il diabete in gravidanza, possono essere più a rischio di parto prematuro.
Qualche consiglio pratico, dal Ministero della Salute:
– bevi almeno 2 litri di acqua al giorno e segui le indicazioni del tuo medico curante per evitare il rischio di disidratazione
– limita il consumo di bevande gassate o zuccherate, l’assunzione di tè e caffè. Evita bevande molto fredde e bevande alcoliche
– cura l’alimentazione, fai pasti leggeri, ricchi di acqua (frutta e verdura fresca).
Il colpo di calore: come riconoscerlo e cosa fare? Si tratta di un’improvvisa perdita di coscienza per un calo di pressione dovuto al ristagno di sangue nelle zone periferiche con diminuzione dell’apporto di sangue al cervello. In questi casi, se non si corre ai ripari, la situazione può peggiorare e portare al colpo di calore, una vera e propria emergenza. In tali circostanze, ritardare l’intervento può esporre a danni d’organo irreversibili, shock e decesso.
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