Si è tenuto martedì mattina, presso il Centro Regionale Umbria della Protezione Civile a Foligno, il primo incontro del Tavolo di coordinamento, istituito dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, degli enti che hanno avviato sul territorio dei Sibillini ricerche e studi sulle modificazioni al sistema idrogeologico conseguente agli eventi sismici del 2016 e 2017.
Il tavolo di coordinamento nasce dalla collaborazione tra il Parco e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con l’obiettivo di valutare sia le condizioni di stabilità e pericolosità dei versanti, al fine di ripristinare la percorribilità dei percorsi escursionistici, con particolare riferimento ai sentieri ufficiali del Parco, sia le modificazioni avvenute agli habitat, come alcuni corsi d’acqua e sorgenti, che hanno subito modifiche.
All’incontro, coordinato dall’Ente Parco, e al quale hanno partecipato il Direttore del Parco Carlo Bifulco e il funzionario dell’Ente e biologo Alessandro Rossetti, hanno portato il proprio autorevole e costruttivo contributo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il CNR, la Protezione Civile Nazionale, la Regione Umbria e l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale, nonché le Università: Politecnica delle Marche, di Camerino, di Perugia e “La Sapienza” di Roma. Una partecipazione che testimonia l’importanza dell’avvio di un Tavolo di coordinamento che, per la prima volta, mette in rete le numerose attività di ricerca scientifica idrogeologica e sismologica avviate sul territorio dopo gli eventi sismici. L’incontro di ieri ha inoltre gettato le basi per avviare rapporti di collaborazione tra istituzioni su temi quali: il modello idrogeologico del massiccio carbonatico dei Sibillini, il monitoraggio a livello locale delle variazioni nelle portate delle sorgenti, il monitoraggio delle frane e i progetti per la mitigazione dei loro effetti, la necessità di diffondere al grande pubblico attraverso la comunicazione sociale con quali segnali si manifesta un territorio attraversato da faglie. Proposte interessanti, come quella della individuazione di geositi, che hanno l’obiettivo di valorizzare gli straordinari segni lasciati dal terremoto non solo dal punto di vista scientifico, ma anche didattico-educativo e turistico.
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