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Sanità, l’Umbria è la prima regione “benchmark”

L’Umbria è prima regione “benchmark”, cioè di riferimento per la sanità italiana, per la definizione dei criteri di qualità dei servizi erogati, dell’appropriatezza e dell’efficienza delle prestazioni, ai fini della determinazione dei costi e dei fabbisogni standard, anche per stabilire le quote di riparto del Fondo sanitario nazionale. La conferma ufficiale è arrivata dalla Conferenza Stato-Regioni, che si è riunita ieri a Roma.

“L’Umbria – sottolineano la presidente della Regione, Catiuscia Marini e l’assessore regionale alla Salute, Luca Barberini – guida la classifica della qualità dei servizi dei sistemi sanitari regionali, dopo esserne stata per anni ai vertici. Un risultato molto positivo, che ci riempie di orgoglio e soddisfazione, frutto del percorso di riorganizzazione ed efficientamento realizzato in questi anni, attraverso il continuo miglioramento qualitativo delle prestazioni”.

“Si tratta di un obiettivo importante – continuano – raggiunto grazie a un grande lavoro di squadra, che vede innanzitutto protagonisti gli operatori della sanità umbra, a cui va il nostro più sentito ringraziamento per la dedizione e l’impegno di ogni giorno a servizio dei cittadini. Essere la migliore regione di riferimento assicura all’Umbria l’assegnazione di una quota percentuale certa di accesso alle risorse, che consentirà di portare avanti la programmazione definita”.

“In questi anni – concludono Marini e Barberini – la sanità umbra ha fatto tanta strada, ma non ci accontentiamo di questo risultato. Continueremo a lavorare per innalzare ancor di più la qualità assistenziale e delle prestazioni, con particolare attenzione ai temi dell’abbattimento delle liste di attesa, della riqualificazione della rete ospedaliera, del potenziamento delle cure primarie e dei servizi territoriali per realizzare una sanità sempre più vicina ai bisogni di salute dei cittadini”.

L’Umbria – sulla base dell’Indicatore di qualità e di efficienza (IQE) – è risultata prima regione “benchmark”, superando altre quattro regioni “eligibili” come Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Marche. Il Ministero della Salute ha effettuato la valutazione attraverso una serie di indicatori di appropriatezza, qualità ed efficienza dei servizi e delle prestazioni, riferiti a dati 2015, relativi alla qualità assistenziale e della spesa. In particolare, sono stati considerati il punteggio della griglia dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), i risultati di esercizio valutati dal tavolo degli adempimenti relativi, la degenza media pre-operatoria, la spesa farmaceutica pro capite e il costo medio dei ricoveri.

Foto: (archivio) TerniLife ©

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