(da comunicato dei Carabinieri) Non è facile, nonostante gli sforzi continui dei Reparti dell’Arma, ottenere risultati concreti nell’attività di contrasto ai reati contro il patrimonio ma la tenacia investigativa messa in campo dalla Stazione Carabinieri di Fabro (TR) ha permesso di restituire alla legittima proprietaria un costoso smartphone di cui aveva subito il furto e di segnalare alla competente autorità giudiziaria un padre ed il figlio minorenne per la relativa ricettazione e successiva rivendita.
La bella serata passata in una discoteca del Trasimeno con una amica a fine gennaio scorso aveva avuto, per una giovane di Fabro (TR), un brutto epilogo: finestrino della macchina spaccato e borsa con soldi, documenti e cellulare che aveva nascosto nel bagagliaio rubata. Ma la denuncia subito presentata dalla donna alla Stazione Carabinieri del suo paese non è stata una mera formalità per ottenere il duplicato dei documenti perché i militari non hanno perso tempo e si sono immediatamente attivati per dare un volto agli autori del furto e, per quanto possibile, restituire il sorriso alla denunciante cercando di recuperare almeno una parte del bottino.
L’Arma di Fabro (Terni), coordinandosi con le consorelle perugine, ha dapprima recuperato lo smartphone rubato che, trovato in uso ad una coppia straniera di Umbertide (Perugia), veniva riconsegnato alla legittima proprietaria. Poi, proseguendo nelle verifiche veniva identificato e denunciato per ricettazione, truffa, possesso di segni distintivi contraffatti ed usurpazione di titoli un 43enne perugino. Era quest’ultimo infatti che, previa messa in vendita tramite una piattaforma di e-commerce, aveva ceduto alla coppia straniera il cellulare e, per rassicurare gli ignari acquirenti della bontà della compravendita, mostrando una placca fasulla, si era spacciato per appartenente alle Forze di Polizia. Con lui, per la sola ricettazione, veniva deferito all’A.G. minorile il figlio 15enne che per primo aveva utilizzato il cellulare.
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