Riaprire il confronto al tavolo del Ministero dello Sviluppo economico sulla crisi della ex Novelli – Alimentitaliani srl per aggiornare la situazione e individuare le migliori soluzioni che garantiscano continuità produttiva e occupazione di un’azienda strategica.
È con questa finalità che il vicepresidente della Regione Umbria con delega allo Sviluppo economico, Fabio Paparelli, ha inviato una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio in cui esprime le preoccupazioni della Regione per la situazione dell’azienda, evidenzia “la necessità di un incontro che, nel rispetto delle prerogative e del ruolo di ognuno dei soggetti coinvolti, ripuntualizzi, alla luce della attuale situazione, il percorso in grado di dare positiva soluzione alla vicenda”
Quella della ex Novelli – Alimentitaliani srl “rappresenta in questo momento – ricorda il vicepresidente Paparelli – una delle crisi industriali del settore agroalimentare fra le più rilevanti in Italia, sia in termini occupazionali, sia per le importanti ricadute che determina sul tessuto economico e sociale di un’ampia area del territorio umbro”.
Nella lettera al Ministro, vengono ripercorse le varie fasi della crisi “che si è manifestata nel 2012, data a partire dalla quale è stato aperto un tavolo nazionale presso il Ministero dello Sviluppo economico, ha subito un’accelerazione il 22 dicembre 2017 quando il Tribunale di Castrovillari ha dichiarato inammissibile la proposta di concordato preventivo depositata dalla Alimentitaliani s.r.l., decretandone il relativo fallimento e nominando i curatori della procedura fallimentare ed ha autorizzato la prosecuzione temporanea dell’attività produttiva della Novelli fino al 22 dicembre 2018”.
“I curatori – sottolinea Paparelli – stanno in questa fase garantendo l’operatività del gruppo raccogliendo manifestazioni di interesse da parte di imprese interessate ad una eventuale acquisizione”.
“Nella certezza che condivida le nostre preoccupazioni – scrive al Ministro il vicepresidente della Regione Paparelli – considerata la delicatezza e l’importanza della fase nella quale si trova la procedura, e che l’ultima convocazione del tavolo nazionale risale allo scorso gennaio, siamo ad evidenziarle la necessità di un incontro”.
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