(di Roberta Falasca) L’unica italiana al mondo ad essere stata premiata al “Global award for sustainable architecture 2018”, ovvero il premio internazionale per l’architettura sostenibile è una ternana. Si tratta dell’architetta Marta Maccaglia, classe 1983, da otto anni residente in Perù per realizzare progetti architettonici a favore delle popolazioni più svantaggiate.
Il premio, pone l’attenzione sulle opere che promuovono la ricerca, la sperimentazione e la trasmissione nel campo dell’architettura sostenibile, riqualificazione urbana e la responsabilità sociale accademica, per l’auto-sviluppo degli stessi e per il rispetto dei diritti civici. Marta Maccaglia da anni, con i suoi progetti si impegna per questo. Dal 2011 lavora nei villaggi periferici della capitale e nella Amazzonia peruviana per costruire scuole e laboratori didattici per piccoli studenti grazie all’associazione “Semillas”, che ella stessa ha fondato. “Semillas”, grazie alla cooperazione con la associazione “Vsp generaciones”, la ong italiana CPS-comunitá Promozione Sviluppo e il finanziamento della fondazione Costa, realizza scuole eco-sostenibili, a basso impatto ambientale, chi si fondono, infatti, con l’ambiente in cui sono inserite. L’architetta Maccaglia, in questi anni, ha regalato un sogno ai bambini e alle bambine della foresta peruviana: ovvero la possibilità di imparare a leggere e a scrivere.
Ogni anno, il “Global award for sustainable architecture”, fondato dall’architetto e professore Jana Revedin nel 2006, premia cinque architetti provenienti da ogni parte del mondo che contribuiscono a uno sviluppo più equo e sostenibile e costruiscono un approccio innovativo e partecipativo per soddisfare le esigenze delle popolazioni. Questi architetti sono esperti in eco-costruzioni e mettono al centro della loro scelta la sostenibilità: sinonimo di equità sociale e urbana. Partner del premio sono museo di architettura finlandese, Biennale internazionale di architettura di Lubiana e università luav di Venizia; è gestito dalla Cité de l’Architecture et du Patrimoine ed è sostenuto da Bouygues Batiment International e BNP Paribas Real Estate. Dal 2011, il premio per l’architettura sostenibile è patrocinato dall’Unesco. Gli altri quattro premiati: (Boonserm Premthada da Bangkok, Nina Maritz dalla Namibia, Anne Lacaton & Jean-Philippe da Parigi, Raumlabor da Berlino).
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