“Nei Servizi Educativi Comunali continuano a verificarsi situazioni, in particolare per quanto attiene alla compresenza ed alla sostituzione del personale assente, al limite della tollerabilità, situazioni critiche che quotidianamente costringono il personale a trasformarsi in supereroi”: lo scrive in una nota Cinzia Colagrande della Federazione USB.
“Sono passati solo poco più di sette mesi (ma in effetti buona parte dell’anno scolastico, difficile come nessuno prima!) – continua -dall’incontro tra le due Dirigenti che si erano da poco avvicendate, gli allora Assessori Piacenti e De Angelis e USB, nel corso del quale erano state elencate tutte le questioni salienti che rendevano e rendono difficile lavorare nei S.E.C.
Occorre inoltre tenere presente che non era ancora arrivata, a quel momento, l’autorizzazione ad assumere personale supplente: che ad inviare quella richiesta al Ministero ci fosse una resistenza, che quell’autorizzazione fosse stata richiesta, tardivamente, per pura formalità e che non ci fosse l’intenzione di utilizzarla, il personale lo ha riscontrato sulla propria pelle nei mesi immediatamente successivi.
In realtà non solo non è stato fatto alcun tentativo di risolvere almeno le più urgenti tra quelle problematiche, che USB ha segnalato reiteratamente nel corso del tempo, ma anzi è stata fatta la scelta di non fare nulla, di lasciare i servizi a sé stessi, contando sul fatto che, a fronte di una pessima, perché inesistente gestione, il personale comunque i servizi li fa funzionare.
Negli ultimi due anni e mezzo circa, ad ogni nostra sollecitazione, ad ogni richiesta di discutere la questione, per provare a individuare una soluzione, sono stati opposti, a fasi alterne, “tavoli partecipativi” di pura “facciata”, dai risultati già scritti e preordinati, durante i quali le nostre proposte sono state respinte, snaturate o svuotate di senso, o il rifiuto di discutere dei tagli, delle chiusure, dei ridimensionamenti spacciati per necessari per esigenze di bilancio: un muro innalzato a tutela del vero obiettivo, quello del progressivo smantellamento dei servizi educativi comunali.
L’ultimo tentativo, in ordine di tempo, di trovare un interlocutore a cui presentare le criticità alle quali quotidianamente il personale dei S.E.C. si trova a fare fronte, è stato fatto il 27 marzo, con una richiesta di incontro al Commissario prefettizio: nel sottolineare che sono trascorsi molti di più dei trenta giorni entro i quali ogni pubblica amministrazione deve rispondere alle istanze presentate, è nostra intenzione sollecitare nell’immediato la convocazione dell’incontro richiesto.
I problemi dei S.E.C. non si risolvono restando a braccia conserte, salvo che l’obiettivo vero non sia quello di azzerarli per fare spazio al privato.
Se i Servizi Educativi del Comune di Terni funzionano ancora bene e le famiglie sono soddisfatte del servizio che ricevono, il merito è del personale che in quei servizi lavora, con professionalità e competenza, ma soprattutto con la passione di chi dà fondo quotidianamente alle proprie energie e al quale va riconosciuta perciò la massima attenzione e dedicata particolare cura per la soluzione di problemi coi quali da troppo tempo si misura ogni giorno”.
Sulla base di quanto valutato e scritto USB ha fatto richiesta sia al Commissario prefettizio che alla dirigente dei servizi educativi comunali, Vincenza Farinelli, di un incontro urgente per condividere le criticità e valutare insieme le soluzioni per un servizio migliore.
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