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Appalti pulizie, Latini: “Basta al massimo ribasso. Tutelare i lavoratori”

“C’è una necessità urgente di interrompere la consolidata prassi di mala gestio della cosa pubblica adottata da anni nel Governo cittadino. L’appalto per le pulizie delle strutture di proprietà del Comune di Terni ne è la prova provata, la punta di un iceberg fatto di assoluta mancanza di programmazione e della continua ricerca del monopolio perfetto nel settore degli appalti e servizi. Tutto questo non è più tollerabile”.

Il candidato a sindaco, Leonardo Latini, pone l’accento su un tema fondamentale per la ripartenza: “Dietro al “costo della manodopera” – prosegue – ci sono persone e famiglie che quotidianamente si trovano a dover sottostare a turni massacranti, pur di non perdere il lavoro che in alcuni casi è la sola fonte di sostentamento per interi nuclei familiari”.

E proprio il lavoro, fa sapere Latini, “è al centro del nostro programma di governo per la città di Terni, in quanto tema che si qualifica per la sua urgenza – spiega – cruciale non solo per la vita economica e la realtà produttiva della città e del Paese, ma per il tessuto sociale, in quanto attraverso il lavoro le persone si realizzano e compiono un personale percorso di crescita. La mia intenzione è rilanciarlo in una duplice prospettiva.

Prima di tutto, dare voce alle sofferenze di chi il lavoro non ce l’ha o l’ha perso in seguito alle trasformazioni tecnologiche e alle difficoltà che in molte aree produttive si registrano davanti alla quarta rivoluzione industriale. Si tratta di passaggi delicati quanto importanti, che riguardano non solo il sistema economico e produttivo delle aziende, ma coinvolgono le persone e quindi richiedono un supplemento di intelligenza e una visione differente da parte della politica. Bisogna ripensare a delle modalità non solo di tutela, ma anche di convenienze, bisogna agire affinché il lavoro venga premiato, non sia solo un costo per l’imprenditore, ma un investimento.

L’altra questione importante è recuperare il senso del lavoro, ovvero la modalità attraverso la quale l’uomo realizza se stesso. Non possiamo pensare al lavoro soltanto come occupazione, ma anche come spazio dove gli uomini realizzano i propri talenti, il proprio genio, la propria creatività, costituiscono insieme agli altri le condizioni di vita. Bisogna ripensare alla salvaguardia del “costo della manodopera” e dire basta con gli appalti al massimo ribasso senza che venga tutelato il bene più prezioso: il lavoratore”.

Foto: (archivio) TerniLife ©

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