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Primo maggio, Andrea Rosati: “Creare possibilità di sviluppo soprattutto per i giovani”

In occasione del primo maggio, il candidato sindaco per la lista civica PRIMA TERNI, Andrea Rosati, fa una riflessione sul mondo del lavoro e dell’occupazione a Terni, evidenziando la necessità di “creare possibilità di sviluppo soprattutto per i giovani”.

“Siamo stati incoraggiati e poi convinti a creare la lista PRIMA TERNI – scrive in una nota Rosati – grazie alla riflessione sulla possibilità per i nostri figli di trovare lavoro a Terni. Ho una figlia di diciotto anni e sento spesso dire, da lei e dai suoi amici, che quando termineranno gli studi andranno a lavorare all’estero oppure nel nord dell’Italia. Il fatto che sia questa la prospettiva più comune per i nostri ragazzi ci dovrebbe far tremare i polsi. Non è un male in sé andare lontano per fare il lavoro che si vuole, questo è un percorso che io stesso ho fatto per una parte della mia vita, ma è spaventoso che questa decisione non sia una scelta ma un obbligo. C’è un senso di fallimento in questo. Chiaro che non dipende tutto da noi, le congiunture economiche nazionali e internazionali hanno influito. Ma ci abbiamo messo anche del nostro per peggiorare la situazione, con le errate scelte politiche e di sviluppo fatte nel nostro territorio”.

“Basta citare le statistiche che purtroppo fanno capire gli effetti e quindi i fallimenti di queste politiche – continua Rosati -. I dati ISTAT del 2017 ci dicono che a Terni negli ultimi dieci anni la percentuale delle persone occupate (da inizio occupazione sino ai 64 anni) sono rimaste abbastanza invariate, leggermente in calo ma di poco. Quello che preoccupa però è la parte giovanile dei lavoratori, negli ultimi dieci anni nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni gli occupati sono diminuiti del 17,4%: un’enormità! Le ragazze purtroppo ancora di più, nel ternano le donne tra i 25 e i 34 anni che lavorano, sono diminuite del 20,4% negli ultimi dieci anni. Quindi la situazione è che i ragazzi a Terni lavorano molto meno, e il fatto che il numero degli occupati è invece abbastanza costante si spiega in quanto c’è un aumento dell’età lavorativa e che l’occupazione di coloro che vanno in pensione più tardi copre in parte la mancata occupazione dei giovani. Tanto per non farci mancare nulla, la provincia di Terni è al 98° posto tra le 103 provincie italiane per variazione di occupati nella fascia giovanile. Che è come dire che Terni è uno dei posti peggiori in Italia dove un giovane può trovare lavoro. Se questo non è un fallimento, non saprei più neanche io come chiamarlo”.

“Questo però è il passato, -sottolinea Rosati – oggi si può aprire una fase nuova. Dobbiamo fare del tutto per invertire la tendenza, occorre attrarre imprese a investire nel nostro territorio in modo da creare occupazione. Occorre saper attingere ai finanziamenti nazionali e comunitari per invitare le imprese a venire a impegnarsi a Terni. Occorre puntare, quando possibile, su imprese che offrono innovazione perché queste hanno la capacità poi di fare “gruppo” (cluster come si suole dire dagli addetti al lavoro), cioè di attrarre di conseguenza altre imprese nello stesso settore produttivo o complementare. Le possibilità ci sono per fare in modo che Terni inverti la tendenza depressiva che oggi ha, bisogna sapere come attingere a fondi messi a disposizione anche e soprattutto dall’Unione Europea.

La nostra zona è stata catalogata come “un’area di crisi industriale complessa” e come tale è facilitata per ricevere finanziamenti nazionali e internazionali, però questi non hanno generato l’obiettivo per cui erano stati messi a disposizione, forse perché non sono stati ottenuti completamente oppure perché non sono stati utilizzati in modo efficiente. E’ triste osservare che in altre zone italiane ed europee questi fondi invece hanno permesso un rilancio economico. Spesso dipende dalla capacità di avere ottime idee, di preparare un buon progetto di sviluppo e di avere tempestività nel proporsi e nello spendere. Ecco perché scrivevo che spesso i fondi non sono stati presi per mancata capacità o volontà di chi invece doveva farsene carico. Occorre cambiare. Il rilancio dell’occupazione sarà il primo effetto positivo per Terni per cui noi di PRIMA TERNI siamo totalmente impegnati per far ciò che questo avvenga”.

Foto: (archivio) TerniLife ©

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