(da La Nazione Umbria) Il valore delle esportazioni di vino umbro all’estero ha superato nel 2017 quota 34 milioni di euro, con un aumento del 2,3 per cento, rispetto all’anno precedente. Lo riferisce Coldiretti regionale in occasione del Vinitaly di Verona al quale partecipa anche una nutrita rappresentanza di aziende agricole dell’Umbria.
«Il settore vitivinicolo umbro rappresenta al meglio la qualità delle produzioni agricole – sottolinea Albano Agabiti presidente Coldiretti Umbria – che debbono essere sempre più valorizzate sia nei mercati nazionali sia internazionali, dove la concorrenza è in continua crescita. Il futuro del Made in Italy dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività che è stata la chiave del successo nel settore del vino dove ha trovato la massima esaltazione la valorizzazione delle specificità territoriali. Anche il vino umbro è cresciuto scommettendo sulla sua identità con una decisa svolta verso la qualità che gli ha permesso di estendersi nel mondo».
Il vino viene considerato anche un volano occupazionale. Secondo una ricerca Coldiretti infatti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano 18 settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e altro. In Umbria, secondo elaborazioni di Coldiretti su dati Istat, la superficie vitata ammonta circa a 13 mila ettari, con una dimensione media aziendale di poco superiore all’ettaro. La produzione media degli ultimi anni si è attestata intorno ai 700 mila ettolitri, con un -30% nel 2017 a causa delle gelate primaverili e della siccità estiva. Le Doc sono 13, due le Docg e sei le Igt.
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