Ad un mese esatto dall’operazione Montana (leggi), il maxi blitz antidroga che ha portato all’arresto di 14 perso- ne, ora in città è scattato l’allarme cannabinoidi sintetici tagliati con veleno per topi.
A diffondere la notizia è la Comunità Incontro Molino Silla di Amelia che ha ricevuto un documento di allerta dall’Osservatorio europeo sulle droghe e sulle tossicodipendenze insieme all’Istituto superiore di sanità. L’assunzione di sostanze, in particolare, quelle sintetiche, provocano dei danni irreversibili al cervello e non solo e in qualche caso portano addirittura alla morte.
“Negli ultimi tempi – spiega Giampaolo Nicolasi, responsabile di struttura della Comunità – le droghe sintetiche stanno mietendo vittime e distruggono intere famiglie. Un esempio sono i cannabinoidi sintetici contenenti brodifacoum (veleno per topi) che provocano gravi emorragie. I sintomi includono: mal di schiena, ematuria (sangue nelle urine), epistassi (sangue dal naso), sangue nelle feci ed ecchimosi in varie combinazioni o come unico sintomo. I prodotti contenenti cannabinoidi sintetici sono prodotti multi-ingredienti, composti da materiale vegetale mescolato con cannabinoidi sintetici che vengono poi fumati come sigarette”.
La cannabis sintetica con veleno per topi è davvero un nemico insidioso che minaccia la salute di molte persone che fanno uso di queste droghe. “La prevenzione e l’informazione sono, dunque, gli unici modi per scongiurare eventuali overdose o morti per avvelenamento. Il nostro obiettivo – spiegano da Molino Silla – è quello di sensibilizzare i giova- ni e non solo contro il consumo di droghe, ma anche farne conoscere le drammatiche conseguenze e salvare la vita a chi è finito nella rete della droga e delle dipendenze”.
Oltre alla prevenzione, Nicolasi invita i genitori e i familiari ad intervenire immediatamente se si ha il sospetto che il figlio sta facendo uso di sostanze rivolgendosi a persone specializza- te nel settore: comunità terapeutiche, servizi territoriali della Usl e del Comune. “Non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto. Possiamo evitare problemi ben più grossi – afferma – e aiutare chi amiamo così da arginare e contenere i danni che la droga miete tutti i giorni. Non bisogna aver paura. Non bisogna sentirsi isolati. Quando salvi una persona che è entrata nel tunnel della droga salvi un’intera generazione. Quando la droga entra in un Paese è entrata già a casa tua. Facciamo in modo di essere noi ad occuparci dei nostri figli e che non siano le sostanze stupefacenti a distruggere la loro vita”.
La notizia è apparsa ieri sul Corriere dell’Umbria, a firma di Simona Maggi.
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