“La Lega vede nell’agricoltura un settore fondamentale per l’Umbria, difende il made in Italy e condanna le politiche della sinistra volte a danneggiare chi, con sudore della fronte e amore per il proprio territorio, ha sempre contribuito in termini positivi alla crescita dell’economia nazionale”.
Alla 50a edizione di Agriumbria a Bastia, una tra le più importanti mostre mercato a livello nazionale di agricoltura, zootecnia e alimentazione, erano presenti i deputati della Lega, Riccardo Augusto Marchetti e Virginio Caparvi, i senatori Luca Briziarelli e Donatella Tesei, il capogruppo in Regione Umbria, Emanuele Fiorini e il vice presidente del Consiglio Regionale, Valerio Mancini.
“Ci siamo confrontati con i principali interpreti del settore riguardo alle necessità impellenti di un comparto chiamato oggi a sfide nuove e complesse nello scenario internazionale di mercati in continua evoluzione e in un contesto nazionale dove le politiche della sinistra hanno dimostrato superficialità e inadeguatezza – hanno commentato i leghisti – Sono molteplici le azioni da mettere in campo in difesa del made in Italy e nella valorizzazione della produzione locale, come sottolineato anche nei numerosi convegni tematici in programma come “Progetto nocciola Italia” di Confagricoltura e “la Zootecnia salva dell’Appennino” organizzato da Cia.
La Lega è per il miglioramento delle informazioni nell’etichettatura alimentare e il controllo della filiera d’origine della materia principale. Esprimiamo, inoltre, pieno appoggio nei confronti della campagna “Stop cibo falso” promossa dalla Coldiretti per richiedere all’Europa di rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti allo scopo di fermare le speculazioni sul cibo e quindi proteggere la salute del cittadino e tutelare l’economia del nostro Paese”.
Gli esponenti leghisti annunciano battaglia rispetto ai “ritardi intollerabili nei pagamenti alle imprese agricole umbre beneficiarie del PSR, il Piano di Sviluppo Rurale, che oggi si trovano in gravi difficoltà finanziarie e fanno fatica ad andare avanti a causa di impedimenti burocratici e richieste di certificazione antimafia che, secondo gli esperti del settore, non risolve il problema delle infiltrazioni criminali, ma rende più macchinosa l’erogazione degli aiuti comunitari”.
I leghisti annunciano “un’azione politica congiunta in Regione Umbria e in Parlamento per chiarire una volta per tutte questa vicenda ed incoraggiare l’accelerazione delle procedure dei pagamenti da parte di Agea al fine di assicurare alle imprese le condizioni necessarie per svolgere con dignità il proprio lavoro.
Bisogna dare pari opportunità – concludono– non solo ai grandi attori del settore, ma anche alle piccole aziende, come quelle a conduzione familiare, di cui è ricco il territorio umbro”.
Foto: Lega Umbria ©